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Napoli
6 Maggio, 2024

Scudetto rovesciato, dalle insorgenze da stadio si passi alle insorgenze civili contro il regionalismo discriminatorio



Tra razzismo da stadio, vedi gli ultimi cori antinapoletani intonati dagli ultras milanisti in occasione di Milan-Napoli, razzismo socio-culturale, gli attacchi mossi al giovane rapper napoletano Golier accusato di “rubare” premi e deturpare con il suo “dialetto” lo stile “italiota” di San Remo, e razzismo di Stato, i tanti zeri dati ai sacrosanti diritti sociali e civili di chi vive al Sud, c’è un unico filo rosso conduttore: il pregiudizio antimeridionale, ossia la concezione prima e la costituzionalizzazione poi dell’idea di Mezzogiorno come colonia estrattiva interna da sfruttare da parte del sistema-Nord.

Se si viene rappresentati e considerati come sporchi, maleodoranti, colerosi, volgari, irrispettosi, incapaci, ignorati, delinquenti e spreconi, allora ne segue che, in quanto tali, i napoletani ed i meridionali devono essere subordinati, marginalizzati e sfruttati. Devono essere considerati il virus interno da cui il resto del Paese italiota ritiene che sia necessario immunizzarsi.

Da questo punto di vista, l’imminente attuazione del federalismo discriminatorio in salsa veneta, lombarda ed emiliano-romagnola altro non è che la cristallizzazione del pregiudizio antimeridionale. Sei settentrionale o risiedi su al Centro-Nord, allora ti meriti più servizi scolastici, trasporti, medici, ospedali, ecc. Sei meridionale e risiedi giù al Sud, allora non meriti quasi niente, ti devi arrangiare da solo come hai sempre fatto.

Quando i gruppi degli ultras-Napoli sensibili agli aspetti culturali del tifo calcistico capiranno che per difendere la propria città non basta sostenere la propria squadra del cuore, non basta promuovere i club azzurri che hanno fondato e continuano ad animare, ma bisogna anche indignarsi e soprattutto lottare senza quartiere per la propria dignità, i propri bisogni ed i propri diritti offesi, vilipesi e disattesi non sarà mai troppo tardi. La lotta per i diritti e l’equità darà un senso ai tanti sacrifici da loro fatti per la propria squadra del cuore. Senza tale lotta non si commetta l’errore di scambiare il tifo per il Napoli come difesa della città di NapoliNon è limitandosi ad inneggiare al Napoli che si cancellano gli zeri assegnati a Napoli, assegnati al Sud, assegnati alla dignità, ai bisogni e ai diritti calpestati di venti milioni di soggetti-persone, da sempre derubricati a fratellastri d’Italia. Non è limitandosi ad inneggiare al Napoli che si contrasta il tentativo prossimo venturo di rendere definitiva ed irreversibile la condizione subalterna del Sud come colonia estrattiva interna, in quanto falsamente e pregiudizialmente considerato come la “palla al piede del Paese”.

Si porti la denuncia dello scudetto capovolto come “bottino di guerra” dalle curve nelle piazze, partecipando alle prossime manifestazioni di contrasto al regionalismo estrattivo e discriminatorio in salsa italiota-leghista. Dalle insorgenze da stadio, si passi alle insorgenze civili.   



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