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18 Maggio, 2024

Crisi internazionali, Sud centrale, ma “Giorgia” porta tutta l’acqua al Nord. Da applausi!



Le crisi internazionali degli ultimi anni, dalla pandemia da Covid-19 alle guerre russo-ucraina e israelo-palestinese ancora oggi tragicamente in atto, stanno riscrivendo spazi e confini della globalizzazione, ponendo sia l’esigenza di accorciare le filiere della produzione, sia di rendere centrali i rapporti tra un’Europa in transizione digitale ed ecologica ed un’Africa ricca di risorse umane, energetiche e minerarie. In questo nuovo contesto geo-politico in cui non si guarda più a Nord-Est, ma si volge lo sguardo a Sud, il Meridione d’Italia non è più da considerare come la periferia d’Europa, bensì, diviene, in potenza, il centro di un possibile asse euro-mediterraneo da costruire sulla base dei principi della cooperazione economica e del dialogo politico-culturale.

Ebbene, rispetto a tale opportunità storica di portata epocale, cosa pensa di fare la nostra “Giorgia” nazionale? Coerentemente, al suo credo politico patriottico, opera per il definitivo superamento dello storico dualismo tra le due Italie? Assolutamente no! In totale contrasto, non solo con il suo sedicente credo patriottico, ma anche con i principi supremi della Costituzione italiana di unità, uguaglianza, solidarietà, coesione sociale e territoriale, che la stessa “Giorgia” ha giurato di promuovere e rispettare, rema in direzione ostinata e contraria. Volge le vele della nave-Italia nella direzione diametralmente opposta, verso la “secessione dei ricchi”, che non solo danneggia il Sud, ma frantuma definitivamente l’intero sistema-Paese. Insomma, in nome dell’infame scambio elettorale tra premierato forte a FdI e regionalismo discriminatorio alla Lega Nord, la nostra “Giorgia” nazionale porta tutta l’acqua al mulino del Nord. Da applausi!    

 



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