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6 Maggio, 2024

Marco Esposito: “Se l’Abruzzo rialzerà la testa, Calderoli smetterà di far festa”



L’autodefinitosi, ma solo a parole, Governo patriottico e sovranista dei fratelli e dei fratellastri d’Italia, di Forza Italia a metà e della Lega Nord sta sferrando un attacco mortale al Sud, che, occorre ricordare, rappresenta il 40% del territorio peninsulare e il 34% della popolazione nazionale.

Dal perpetuarsi del meccanismo perverso ed anticostituzionale della leva di porco della spesa storica, che ruba ai poveri per dare ai ricchi, all’azzeramento del fondo di perequazione infrastrutturale, dalla Zes unica, più “pilu per tutti”, al sequestro ricattatorio del fondo di sviluppo e coesione, passando per il regionalismo differenziato e discriminatorio di matrice etno-liberista, il disegno politico del sedicente governo patriottico e sovranista mira a desertificare il Sud a vantaggio del Nord.

Insomma, scippi di Stato su scippi di Stato, perpetrati ai danni del Sud, purtroppo, anche con la complicità dei soliti ascari meridionali, che, in cambio dei loro beceri interessi individualistici e clientelari, remano sistematicamente contro i bisogni, le istanze ed i diritti disattesi dei loro concittadini.

Che fare? A questa domanda ha dato una risposta lo studioso meridionalista Marco Esposito, autore di Zero al Sud e Fake al Sud. “Cosa possiamo fare – ha scritto Esposito sul suo profilo facebook personale – per fermare l’autonomia differenziata? Me lo chiedete in tanti: durante le conferenze, con messaggi privati”.

Tra le cose utili – ha continuato Esposito – c’è da seguire il voto in Abruzzo tra un mese esatto, domenica 10 marzo. Il centrodestra governa già ed è sicuro di vincere. Ma è il primo voto dopo l’approvazione in Senato dell’autonomia differenziata (in Sardegna il test ha poco rilievo perché quella regione ha natura speciale) ed è un voto nell’Italia meridionale”.

Possiamo fare gli struzzi – ha proseguito – e fregarcene delle sorti dell’Abruzzo. Oppure ricordare che ogni voto conta. Che astenersi significa lasciare che altri decidano al posto nostro”. “Se l’Abruzzo – ha concluso Esposito – rialzerà la testa, Calderoli smetterà di far festa”.



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