Il Governo Meloni rimodula il Pnrr tagliando 3 miliardi di euro per la costruzione di asili nido e, giustamente, il Presidente del Partito del Sud Natale Cuccurese chiosa ironicamente: “Ottima misura del governo fascio leghista a favore della crescita demografica e delle famiglie”.
“È una scelta fatta – prosegue Cuccurese – per colpire il Mezzogiorno che, come risaputo, causa ‘spesa storica’ ha molti meno asili rispetto al Nord”. È “la grande promessa tradita, nel Paese dove i posti negli asili nido, rileva l’Istat, bastano solo per il 28% dei bambini”.
“Il taglio – sottolinea Cuccurese – tiene lontano il Sud dal Nord, visto che il contro lo pagherà di più il Mezzogiorno, ad iniziare dalla Campania, che oggi riesce ad accogliere negli asili nido solo l’11,7% (dato Istat) dei bambini della fascia 0-2 anni, la percentuale più bassa in Italia. Addirittura inferiore (6,5%) secondo i calcoli della Svimez”.
“Qui, nel Sud che rischia di scollarsi ulteriormente dal resto del Paese – conclude il dirigente politico meridionalista –, l’inflazione si è fatta sentire più che altrove, tra i primi colpevoli della delusione sugli asili”.
Che dire? Dopo il “baratto infame sull’autonomia differenziata” tra FdI e Lega Nord, dopo lo scambio al ribasso tra regionalismo differenziato al Nord e “più pilu per tutti”, con la Zes unica, al Sud, dai e dai, batti e ribatti è evidente che anche per Fratelli d’Italia ci sono Italiani di serie A ed italiani di serie B. I primi risiedono al Nord, i secondi, invece, al Sud, il famigerato “paradiso abitato da diavoli”.
Tanto vale cambiare il nome del partito della Meloni e ribattezzarlo Fratelli e fratellastri d’Italia.