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26 Aprile, 2024

Covid-19: Le scuole meridionali più esposte al pericolo contagio rispetto a quelle settentrionali? La parola ai dati



Il saccheggio etno-liberista delle risorse pubbliche che di diritto spetterebbero al Sud Italia, dal 2001 al 2017 ben 840 miliardi di euro di spesa pubblica allargata, ha acuito ulteriormente l’esistenza di un’Italia a due velocità anche rispetto al sistema d’istruzione nazionale, che può essere definito tale soltanto sulla carta.

Il dualismo Nord/Sud in ambito scolastico  è stato evidenziato in modo ancora più chiaro ed evidente dall’emergenza Covid-19, che, se costituisce un’emergenza sanitaria a livello nazionale, è pur vero che rischia di rendere le scuole meridionali più esposte ai pericoli di contagio rispetto a quelle settentrionali, sia per le annose deficienze delle loro condizioni igienico-sanitarie, sia per la loro carenza di organici, sia per il loro numero maggiore delle cosiddette classi “pollaio”.

Infatti, l’85% delle scuole meridionali non ha l’agibilità igienico-sanitaria, a fronte del 33% di quelle settentrionali che ne sono prive (XVI Rapporto sulla sicurezza delle scuole, 2018 – Cittadinanzattiva). Ma se l’85% delle scuole del Sud è privo del possesso dell’agibilità igienico-sanitaria in condizioni di “normalità”, come può garantire la tutela della salute di operatori e studenti in una fase di pandemia?

Inoltre, mentre in media ogni singola scuola del Sud ha 91 docenti in organico, 231.051 insegnanti per 2.528 scuole pubbliche, quelle del Nord, invece, sempre in media, ne hanno 109, 356.100 insegnanti per 356.100 istituti (Il Quotidiano del Sud, 15 agosto 2020). Come affrontare l’emergenza Coronavirus con un numero inferiore di insegnanti per singola scuola?

Infine, se le scuole settentrionali in media hanno poco più di 18 studenti per classe, 3.646.003 studenti iscritti per 200.828 classi, quelle del Sud, invece, ne hanno quasi 28, 3.121.930 alunni per 112.214 classi (Il Quotidiano del Sud, 1 settembre 2020). Il che vuole dire, che, non solo in media ogni docente del Sud deve seguire circa 10 studenti in più rispetto ai colleghi del Nord, ma, soprattutto in epoca di pandemia, si troverà ad operare in gruppi classi più numerosi, le cosiddette classi “pollaio”.

Come garantire il distanziamento fisico e/o lo sdoppiamento delle classi con un rapporto docenti/alunni così elevato, con edifici fatiscenti e con un numero relativamente basso di docenti in organico?

Purtroppo, Costituzione alla mano, la sciagurata e del tutto illegittima politica etno-liberista dei due pesi e delle due misure, sempre di più al “virtuoso” Nord e sempre di meno all’“inetto” Sud, ci ha condotti a tale situazione di divario anche in ambito scolastico. Un divario che in piena emergenza sanitaria rischia di diventare un’altra delle bombe sociali pronte ad esplodere in un Sud sempre ridotto alla condizione di conclamata “colonia estrattiva interna”.

01/09/2020 – Salvatore Lucchese 



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