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7 Maggio, 2024

Gap Nord-Sud, Comitati e Tavolo NoAd: “Fermiamo lo Spacca-Italia”



Ieri si è celebrata la giornata della Liberazione dell’Italia dall’esecranda dittatura nazifascista, ma, purtroppo, quasi sicuramente, l’anno prossimo non esisterà più l’Italia repubblicana figlia della cultura solidale e democratica propria dell’antifascismo e della Resistenza. Infatti, per lunedì 29 aprile è prevista l’approvazione definitiva del ddl Calderoli, meglio conosciuto come “Spacca-Italia”, tramite il quale, dato l’attuale divario Nord-Sud per quanto riguarda la ripartizione della spesa pubblica complessiva pro-capite, si punta alla definitiva istituzionalizzazione della condizione del Mezzogiorno come colonia estrattiva interna, soprattutto di risorse umane, a vantaggio del sempre più bulimico e vampiresco sistema-Nord, che si auto-rappresenta come la presunta locomotiva del Paese.

In altri termini, si tratta di rendere strutturale e permanente, se non di acuire ulteriormente, lo scippo perpretato dal Nord ai danni del Sud di circa 60miliardi di euro l’anno di spesa pubblica pro-capite. Il tutto sulla base dei più biechi e retrivi pregiudizi antimeridionali di un Meridione considerato ideologicamente come la “palla al piede” del Paese, come la “parte cattiva” dell’Italia, quando organi terzi dello Stato, in primis la Ragioneria generale e i Conti Pubblici Territoriali, hanno dimostrato che è l’esatto opposto: è il sistema-Nord che campa sulle spalle del Sud, azzerandone e limitandone i più basilari diritti di cittadinanza relativi all’istruzione, alla salute e ai trasporti.  

Contro il disegno eversivo della lettera e dello spirito della Costituzione repubblicana, i Comitati per il Ritiro di ogni Autonomia Differenziata e il Tavolo Nazionale NoAd promuovono una giornata di mobilitazione proprio per lunedì prossimo.

Il 29 aprile – specificano nel loro comunicato stampa – il ddl Calderoli entra in Aula alla Camera, dopo la tornata di audizioni che hanno per l’ennesima volta registrato una netta prevalenza di coloro che dicono NO all’autonomia differenziata. Il governo ha deciso di andare avanti, nonostante pronunciamenti ed evidenze che mettono in luce le conseguenze disastrose che l’autonomia determinerà sulle esistenze delle persone, ovunque risiedano; sulla istituzionalizzazione delle diseguaglianze già enormi che caratterizzano il Paese; sul bilancio dello Stato, sul caos amministrativo che provocheranno le 20 legislazioni diverse dei nuovi 20 staterelli“.
Nonostante – si prosegue nel comunicato – l’autonomia differenziata abbia conquistato le prime pagine, il duo Meloni-Salvini, grazie al loro patto scellerato tra autonomia differenziata e premierato assoluto, conta per approvare il ddl Calderoli sulla scarsa consapevolezza dei colpi che verranno inferti alle istituzioni democratiche. Il governo non si ferma neppure di fronte alle dure critiche della CEI, dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio, della Banca d’Italia, della stessa Confindustria. Il governo va avanti nonostante le contraddizioni interne, in primis quelle di Forza Italia e della Regione Calabria, che non accetta l’AD, se prima non saranno determinati e garantiti i Livelli Essenziali delle Prestazioni. Il governo va avanti calpestando lo stesso Regolamento della Camera, come è avvenuto con l’emendamento della on. Auriemma, che si vuole cancellare nonostante sia stato approvato dalla Commissione, per evitare che torni al Senato“.
I Comitati per il Ritiro di Ogni Autonomia Differenziata e il Tavolo NO Ad – annunciano i promotori – saranno ancora una volta in piazza il 29 aprile, dalle 15,30, a sottolineare la costanza delle proprie ragioni. Lo faranno con presidi in molte città italiane, a cominciare da Roma dove, in Piazza della Rotonda, confluiranno – oltre che rappresentanti di sindacati, partiti politici, associazioni e comitati – diversi esponenti dell’opposizione parlamentare, PD, M5S, AVS. Da Napoli a Bologna, da Bari a Venezia, da Catania a Torino, Trieste, Catanzaro, passando per Berlino, Bruxelles e Francoforte si alzerà la voce di quanti, da anni, ribadiscono l’irrinunciabilità dei principi dell’uguaglianza e della solidarietà: la Repubblica non si taglia! La Repubblica è una e indivisibile“.



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