13.8 C
Napoli
6 Maggio, 2024

Contro la “pulsione separatista” e il “cancro leghista della secessione”, la “Federico II” promuove una seconda Giornata di Studi: “Autonomia differenziata: quali gli effetti sul Mezzogiorno e sullo sviluppo del Paese”



Sino al settembre/ottobre 2018 la mobilitazione contro il federalismo fiscale e l’autonomia differenziata è stata alimentata da un esiguo gruppo di giornalisti, storici, costituzionalisti ed economisti – Marco Esposito del Mattino, Piero Bevilacqua dell’Osservatorio del Sud, Massimo Villone della “Federico II”, Gianfranco Viesti dell’Università di Bari, Adriano Giannola e Luca Bianchi della SVIMEZ –, ai quali, proprio grazie al loro continuo e sistematico impegno pedagogico-civile, nel corso dei mesi successivi non solo si sono affiancati anche altri studiosi, in primis Eugenio Mazzarella, Giuseppe Tesauro e Giuliano Laccetti, ma si sono associati pure comitati meridionalisti di orientamento democratico-radicale, “Gaetano Salvemini”, reti sociali interregionali, “Il Sud Conta”,” associazioni culturali, “e-Laborazione”, Regioni e Comuni del Mezzogiorno ricorrenti contro l’illegittimo dimezzamento del Fondo perequativo (71), e subito dopo, anche se con alcune differenze di accenti e di forme di opposizione, reti dei Partiti della Sinistra radicale, “No Autonomia Differenziata”, e Sindacati, la cui discesa in campo ha segnato l’intrecciarsi della mobilitazione e della protesta amministrativa, politica e sociale a quella civile e culturale.

Nel corso delle ultime settimane le iniziative di denuncia degli effetti “perversi” del federalismo fiscale e del “furto con destrezza” sotteso all’autonomia differenziata, i quali avvantaggiano entrambi i territori dell’“opulento” e “virtuoso” Nord a discapito del “povero” e “sprecone” Sud, sono diventate via via sempre più numerose, estese e capillari.

Entro questo crescente, variegato ed articolato fronte di opposizione al “colpo di Stato” che, come ha calcolato la SVIMEZ, nel solo triennio 2014/2016, dopo avere sottratto 183 miliardi di euro di spesa pubblica allargata alle regioni meridionali, mira ora ad espropriargliene altri 190 miliardi, istituzionalizzando, così, un’Italia “divisa e diseguale”, si colloca l’Alto Convegno di Studi sul Regionalismo differenziato, organizzato dal Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” e tenutosi ieri presso l’Aula Pesina.

Forti e chiare le parole pronunciate dal Rettore della “Federico II”, nonché Presidente della CRUI, Gaetano Manfredi, che, richiamandosi al valore della solidarietà sancito dalla Costituzione, si è detto fermamente contrario ad ogni forma di autonomia “estrattiva”, che amplificherebbe ulteriormente il “divario tra cittadini”.

In attesa del documento finale dell’Ateneo napoletano contro quella che il Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza Sandro Staiano ha definito “pulsione separatista”, un documento che, preannuncia Giuliano Laccetti, farà assumere in questo dibattito alla “Federico II” “un ruolo di proposta di alta politica culturale”, il prestigioso Ateneo napoletano continua la sua mobilitazione contro il regionalismo differenziato, promuovendo, in collaborazione con l’“Associazione Scientifica Centro di Portici – Università degli Studi di Napoli Parthenope”, un’interessante e significativa Giornata di Studi, dedicata al tema: “Autonomia differenziata: quali gli effetti sul Mezzogiorno e sullo sviluppo del Paese”. La Giornata dedicata all’approfondimento delle conseguenze negative del regionalismo differenziato si terrà lunedì 3 giugno, dalle ore 9:00 alle ore 13:00, presso la Sala Cinese del Dipartimento di Agraria, via Università, 100 – Portici (NA).

Dopo i saluti istituzionali di Gaetano Manfredi, Rettore della “Federico II”, Matteo Lorito, Direttore del Dipartimento di Agraria e Maria Rosario Carillo, Presidente dell’Associazione Scientifica Centro di Portici – Università degli Studi di Napoli Parthenope, coordinati da Alberto Zazzaro, seguiranno gli interventi di autorevoli studiosi di finanza pubblica ed economia: Alberto Zanardi, dell’Alma Mater Studiorum dell’Università di Bologna e membro del Consiglio direttivo dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio; Carmelo Petraglia, dell’Università degli Studi della Basilicata; Adriano Giannola, Presidente della SVIMEZ.

A seguire rispetto all’intervento del Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, moderata da Teresa Panico, ci sarà una tavola rotonda, a cui parteciperanno giornalisti, politici e docenti di diritto: Roberto Napoletano, Direttore del Quotidiano del Sud; Vincenzo Presutto e Paolo Russo, Vicepresidenti della Commissione Parlamentare per l’attuazione del Federalismo Fiscale; Sandro Staiano, Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza della “Federico II”.

Anche se durante la tornata elettorale si è persa l’ennesima occasione per potere accendere a livello nazionale i riflettori mediatici sull’“eversione” dei ricchi, in quanto nessuna forza politica da destra a sinistra, compresa la sinistra radicale, “ha fatto diventare questo tema il vero tema” del dibattito politico, la discesa in campo della “Federico II” rappresenta un passaggio fondamentale per rafforzare e dare sempre maggiore spessore, rigore ed autorevolezza alla mobilitazione contro quello che l’economista Gianfranco Viesti ha definito il “cancro leghista della secessione”.

30/05/2019 – Salvatore Lucchese



Potrebbe interessarti anche

Ultimi Articoli