Molto probabilmente si tratta di uno dei dolci più antichi di Carnevale. Sono conosciute in tutta Italia ma con una denominazione differente: Cale, cenci, bugie, frappe, cròstole, stracci, e sfrappole. Il differente appellativo è da far risalire, molto probabilmente, a due fattori: la forma in cui viene tagliata la sfoglia di pasta e i liquori utilizzati per aromatizzarla.
Secondo le più attendibili ricostruzioni storiche, le origini delle Chiacchiere di Carnevale sarebbero antichissime e risalgono al periodo dell’Antica Roma. In quell’epoca, durante il festeggiamento dei Saturnali, la popolazione era solita preparare abbondanti banchetti, cui si accompagnavano sacrifici animali e, non di rado, l’enfasi della celebrazione terminava in manifestazioni orgiastiche. I Saturnali venivano festeggiati tra il 17 e il 23 dicembre ma la ritualità era più accomunabile ai simbolismi e ai crismi tipici del Carnevale: ad esempio, si assisteva a un sovvertimento delle gerarchie sociali precostituite e gli schiavi potevano, in quei giorni, comportarsi come uomini liberi. Dolce tipico delle festività dei Saturnali erano le frictilia, dolcetti a base di zucchero e uova e fritti nel grasso di maiale. Si trattava di una ricetta semplice, di facile preparazione ed economica, peculiarità che la rendeva perfetta per le esigenze del contesto, per appagare la golosità della comunità accorsa a festeggiare attraverso un piatto immediato e poco dispendioso.
Le frictilia sono sopravvissute fino ad oggi senza mutare nella sostanza la ricetta. Esiste però un’altra versione sulle origini delle Chiacchiere di Carnevale, riconducibile alla tradizione napoletana. Si narra che una regina di casa Savoia (mai identificata) era intenta a fare salotto con i propri ospiti di corte, quando fu assalita dal desiderio di dolce. La sovrana mandò a chiamare il cuoco Raffaele Esposito e gli commissionò la preparazione di un dessert adatto ad essere consumato nel corso delle facezie tra gli aristocratici. Fu lo stesso chef partenopeo a scegliere il nome ‘chiacchiere’.
Le Chiacchiere di Carnevale sono un dolce essenziale, povero, a lunga conservazione e veloce. Forse grazie a quelle caratteristiche, il dessert ha saputo mantenere inalterata la sua tradizione nel corso dei secoli e si è diffuso in tutto il Centro Italia, assumendo denominazioni e peculiarità varie. La tipica forma a striscioline seghettate ha conosciuto una serie di varianti e anche gli ingredienti utilizzati per dare sapore e aroma al biscotto sono diversi, dal cacao al miele, accostate al cioccolato fondente (e al sanguinaccio in epoche più remote) o, per i più golosi, anche alla Nutella.