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8 Maggio, 2024

Rosario Marra: “Il decreto ristori ter sottrae ulteriori risorse al Sud. E lo fa sulla pelle dei più bisognosi”



Dietro la messa in scena teatrale dei reciproci riconoscimenti tra “professori”, gli studiosi ed i ricercatori dell’Associazione per lo sviluppo industriale del Mezzogiorno, ed “allievi”, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, a cui abbiamo assistito in occasione della presentazione dell’ultimo Rapporto Svimez, si cela la nuda e cruda realtà dei fatti.

E i fatti ci dicono che nonostante le numerose e rigorose lezioni dei “professori” sulle cause e sulle conseguenze del divario Nord/Sud, gli “allievi” politici, pur ripetendo a mena dito quanto da loro appreso, continuano imperterriti ad alimentare con i loro atti di Governo il dualismo tra le “due Italie”.

Questa volta a lanciare l’allarme è uno dei principali protagonisti della mobilitazione della scorsa estate contro il tentativo di scippo dei fondi europei destinati al Sud, tentativo poi fallito, il Segretario della Federazione napoletana di Rif. Comunista Rosario Marra, che, dal suo profilo facebook personale, ha denunciato l’ennesimo micro scippo perpetrato dal Governo Conte bis ai danni del Sud, quello dei buoni spesa alimentari destinati ai Comuni per fronteggiare l’emergenza sociale causata dalla pandemia da Covid-19.

L’art. 2 del d-l 23-11-2020 n. 154, cosiddetto ristori-ter – ha specificato Marra – prevede un fondo di 400 milioni per “misure urgenti di solidarietà alimentare” assegnato al Ministero dell’Interno per ripartirlo ai Comuni”.

Ma, ha proseguito Marra, “Aldilà dell’entità dello stanziamento i criteri di ripartizione, essendo gli stessi di quelli del primo lockdown e contenuti nell’ordinanza del Capo della Protezione Civile n. 658 del 29 marzo 2020, siano, ancora una volta, penalizzanti per i territori più deboli come quelli meridionali e per gli strati più poveri della popolazione”.

Infatti – ha evidenziato il Segretario provinciale – s’è ribadito che ai Comuni le risorse del fondo in questione verranno distribuite per l’80% (320 milioni) in base alla popolazione residente e per il 20% in base al confronto del reddito medio pro-capite del Comune rispetto alla media nazionale”. Ed è proprio la percentuale del 20%, ha osservato Marra, a generare “la citata penalizzazione dei territori più deboli e in tal senso riteniamo che andrebbe aumentata”.

In sintesi, la povertà ha un peso marginale nel determinare la ripartizione dei buoni alimentari per i più bisognosi. Una palese contraddizione per sottrarre ulteriori risorse a quella che viene considerata la “carrozza” Sud a tutto vantaggio della presunta “locomotiva” Nord.

Dunque, ancora una volta siamo alle solite: i “professori” parlano, documentano ed argomentano e gli “allievi”, pur capendo, fanno l’esatto opposto. I paradossi della politica fondata esclusivamente sulla moral suasion.



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