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19 Maggio, 2024

L’ultimo libro dello storico Valentino Romano, “Filomena, la regina delle selve”. La vera storia delle donne del brigantaggio



Per una singolare coincidenza, proprio nelle settimane in cui Netflix lancia una delle sue nuove fiction di successo, Briganti, sullo stesso argomento esce anche il libro dello storico, di lungo corso, Valentino Romano, Filomena, la regina delle selve. Storia e storie delle donne del brigantaggio, edito dalla prestigiosa Casa editrice Corocci.

Ma le coincidenze non sono mai casuali. Oramai, è da vari decenni che il tema del cosiddetto “Grande brigantaggio post-unitario” è oggetto di ricostruzioni e narrazioni storiografiche più o meno attendibili. Inoltre, dopo decenni di rimozione a favore di una sedicente questione settentrionale, nel corso degli ultimi anni si sta assistendo ad un rinato interesse per la “nuova questione meridionale”, analizzata criticamente non solo dal punto di vista storico, ma anche dal punto di vista sociologico, economico, culturale, politico e giuridico-costituzionale.

Questo, a grandi linee, il contesto in cui si collocano sia la serie Briganti che il libro Filomena, la regina delle selve. Filo conduttore, dunque, un rinnovato interesse per le vicende storiche del Sud, proprio a partire dalla ricostruzione e dalla narrazione del “lato oscuro” del processo di unificazione nazionale: la repressione di quel vasto e complesso evento storico conosciuto come “brigantaggio”. Ma mentre la prima è una fiction, che, in quanto tale, molto concede alla fantasia e all’immaginazione, la curatissima monografia di Romano, invece, è il frutto di un pluridecennale lavoro di meticoloso studio incentrato sia su accurate ricerche di archivio sia su un’attenta e scrupolosa acquisizione dei contributi storiografici relativi all’argomento in questione. Studi e ricerche che inducano Romano a leggere il brigantaggio soprattutto nei termini di “ribellismo contadino”.

Nell’ambito della produzione saggistica dell’autore, tra gli altri, si ricordino i suoi volumi, Nacquero contadini, morirono briganti, Dalle Calabrie agli Abruzzi. Il generale José Borges tra i briganti di re Francesco II e Brigantesse, il suo ultimo volume, Filomena, la regina delle selve, può essere considerato il libro della sua vita, in quanto lo storico pugliese, che ama definirsi “artigiano”, offre una rigorosa e documentata sintesi critica dei suoi precedenti studi, che, come lui stessa evidenzia, mirano a raccontare ciò che è realmente accaduto in contrapposizione sia alla storiografia che idealizza i briganti e le brigantesse sia in contrapposizione a quella che li criminalizza.

Assumendo il punto di vista delle ultime tra gli ultimi degli oppressi nell’universo contadino meridionale del secondo Ottocento, quello delle donne, assolutamente prive di voce in una società dominata trasversalmente dalla cultura patriarcale rispetto alle diverse classi sociali di appartenenza, Romano ci offre un’attenta e coinvolgente ricostruzione storico-critica del “ribellismo contadino” tramite la non facile, date le fonti dirette ed indirette tutte al “maschile”, narrazione della funzione che le donne ricoprirono nel cosiddetto “brigantaggio”.

Al di là delle opposte letture ideologiche che le demonizzano o le criminalizzano, Romano mostra che “La vicenda umana di Filomena e delle sue compagne è, a un tempo, sussurro e grido, singhiozzo soffocato e risata sguaiata, lamento e sorriso, tenerezza e crudeltà, rabbia e serenità, vendetta e perdono, irriducibilità e pentimento: è, insomma, tutto ciò che contraddistingue l’essere umano nelle sue molteplici sfaccettature”.      

        



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