Nonostante le capillari pratiche di solidarietà ampiamente diffuse in città, Napoli è attanagliata dall’avanzata di una crisi economica e sociale che giorno dopo giorno diventa sempre più estesa e drammatica.
Tramite un comunicato stampa pubblicato dalla testata online Contropiano, a lanciare l’allarme sono stati la Federazione del sociale USB, il Sud conta, il Centro sociale Zero81 e i collettivi Cap Soccavo e Studenti Autonomi.
Circa 1000 famiglie – recita il comunicato – sono state escluse dal bonus spese erogato dal Comune di Napoli per questioni legate alla residenza, così come chi prende un reddito di cittadinanza basso o chi sta aspettando Naspi o Cassa Integrazioni Guadagni.
Dunque, il Comune è chiamato ad una tempestiva e decisa assunzione di responsabilità nei confronti di migliaia di cittadini che in piena emergenza coronavirus stanno scivolando pericolosamente verso il grado zero della lotta per la vita, il soddisfacimento dei bisogni primari, mangiare, bere, vestirsi ed avere la possibilità di garantire a se stessi e ai loro familiari un tetto sicuro e dignitoso. Invece, denuncia il comunicato congiunto: “Sono passati quasi due mesi, la crisi come al solito viene scaricata sui più deboli e se qualcuno prova a denunciarlo viene multato o arrestato come è successo il 25 aprile”.
Data la situazione sempre più esplosiva, i soggetti firmatari del comunicato chiedono al Comune di Napoli: “Un tavolo di confronto sulla gestione di queste misure con le realtà che in questi mesi si sono impegnate nelle reti di solidarietà. L’allargamento subito per i bonus spesa ad altre categorie. Maggiore trasparenza sulla gestione dei pacchi spesa smistati dalla Mostra d’Oltremare”.
“Fate presto”. Questo in sintesi l’accorato e allo stesso tempo perentorio appello rivolto dalla rete degli attivisti sociali napoletani alle autorità comunali.
28/04/2020 – Salvatore Lucchese
