17 C
Napoli
29 Aprile, 2024

Mentre Provenzano appare in televisione, Boccia lavora sottotraccia. Il Piano Sud svia l’attenzione dal “colpo di Stato dei ricchi”



Mentre Il Piano Sud di Giuseppe Provenzano gode di un’adeguata copertura mediatica, il ddl del dem Francesco Boccia sul regionalismo differenziato naviga sotto’acqua alla pari di un sommergibile pronto a colpire. Chiamasi “arma di distrazione di massa”.

I riflettori si accendono sulla promessa di investire al Sud 123 miliardi di euro nel corso del prossimo triennio e nel frattempo si spengono sul disegno di istituzionalizzare definitivamente il divario tra il Nord e il Sud del Paese. Uno scambio impari tra una promessa di investimenti, che, fatti i debiti conti, equivale alla promessa di “saccheggiare” il Sud di soli 40,31 miliardi l’anno, invece di 46,7 miliardi, e una riforma strutturale che ancora la fruizione dei diritti alla ricchezza presente sui territori, legalizzando, così, il “furto” di risorse e diritti dei cittadini meridionali già in atto da decenni.

Nel riprendere una dichiarazione rilasciata da Stefano Fassina (LeU) diffusa dall’Agenzia Giornalistica Italiana (AGI), l’accademico federiciano Giuliano Laccetti, uno dei protagonisti della mobilitazione contro la “secessione dei ricchi”, lancia l’allarme via social: “Sembra essere imminente la presentazione del ddl Boccia in Consiglio dei Ministri”.

La sinistra – ha commentato Laccetti – si faccia portavoce delle richieste che provengono da eminenti studiosi ed accademici, da associazioni meridionaliste, da associazioni culturali, da istituzioni universitarie, da cittadini e comitati, e impedisca il furto ai danni del Mezzogiorno di risorse e di dignità. Gli amministratori delle regioni del Sud non accettino baratti che svendano i loro territori!

Nel frattempo, Giovanni Pagano del Sud Conta, un altro dei protagonisti assoluti della mobilitazione contro il “colpo di Stato dei ricchi”, pone giustamente l’accento sullo scippo di 840 miliardi netti di spesa pubblica allargata subito dai cittadini del Mezzogiorno nel corso degli ultimi diciassette anni e via social dichiara: “Dobbiamo avere la forza di continuare a solcare la strada che tanti hanno cominciato a percorrere, partendo dalla rottura delle narrazioni tossiche e razziste, controbattendo dato su dato, ribadendo con forza che non ci può essere nessun regionalismo differenziato se prima non si applica la Costituzione per tutti allo stesso modo e soprattutto, se non si parla seriamente di risarcimento per le popolazioni delle regioni meridionali”.

In sintesi, altro che regionalismo differenziato, prima la restituzione degli 840 miliardi sottratti indebitamente al Sud, poi la definizioni di criteri di equa ripartizione delle risorse pubbliche ed infine un confronto serrato ed esteso sull’intero sistema delle autonomie.

19/02/2020 – Salvatore Lucchese   

 



Potrebbe interessarti anche

Ultimi Articoli