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21 Aprile, 2025

Manfredi, Maresca e Bassolino organici al Partito Unico del Nord. Ecco il perché di tanto silenzio sul Pnrr e sul regionalismo differenziato

Da diversi giorni, il costituzionalista emerito della “Federico II” Massimo Villone e il docente ordinario dell’Ateneo federiciano Giuliano Laccetti stanno sollecitando mezzo stampa i candidati Sindaco al Comune di Napoli a prendere posizione sia rispetto alla ripartizione e all’utilizzo dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) sia rispetto alla possibile attuazione del regionalismo differenziato rilanciato dalla Ministra Maria Stella Gelmini.

Purtroppo, sino ad oggi, sembra proprio che Gaetano Manfredi da Nola, Catello Maresca da Napoli ed Antonio Bassolino da Afragola non solo non abbiano le “orecchie per sentire”, ma neanche la “bocca per parlare” dei succitati temi.

Occorre, allora, chiedersi perché un ex Rettore della “Federico II”, Manfredi, un magistrato antimafia in congedo, Maresca, ed un politico di lungo corso, Bassolino, sembrano “fare orecchi da mercante” rispetto a temi di tale rilevanza politica, in quanto non solo decisivi per il futuro di Napoli e dell’intero Sud, ma, addirittura, per la tenuta unitaria dell’intero Paese.

Ebbene, la ragione di questo assordante silenzio consta nel fatto che Manfredi, Maresca e Bassolino sono parte organica del Partito Unico del Nord e lo sono per due motivi ben precisi.

1 – Sono appoggiati direttamente o comunque gravitano nell’area politico-culturale del Pd, del M5s, di Forza Italia e della Lega (Nord). Forze politiche sedicenti nazionali che nel corso di questi ultimi decenni hanno portato l’ “acqua”, il “carbone” e tutto il resto all’onnivora “locomotiva” Nord (60 miliardi di euro di spesa pubblicata allargata pro-capite l’anno), non solo azzerando e/o limitando i più basilari diritti di cittadinanza dei cittadini napoletani e meridionali tramite il “piede di porco” della spesa storica, ma promuovendo anche l’attuazione del regionalismo differenziato, grazie al quale il bulimico sistema Nord mira alla definitiva istituzionalizzazione della condizione del Sud come “colonia estrattiva interna”.

2 – A livello locale sono appoggiati in modo trasversale da esponenti delle “classi dominanti estrattive”, che sono sempre pronte ad anteporre i propri interessi particolari alla promozione del bene comune. Il tutto, ovviamente, per il classico piatto di “piatto di lenticchie”.

Purtroppo, data la situazione, è proprio il caso di dire che “a lavà a capa ‘o ciuccio se perde l’acqua e ‘o sapone”.  

    

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