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1 Maggio, 2024

Emigrazione laureati, il Nord compensa le perdite grazie alla colonia interna Sud



Nel corso degli ultimi due decenni circa, le politiche di spoliazione del Sud operate dal Partito trasversale del Nord nel nome della teoria etno-liberista della locomotiva e dello sgocciolamento stanno impoverendo il Mezzogiorno della sua risorsa più preziosa: i giovani, anche quelli diplomati e laureati. La qualcosa, se consente al Centro-Nord di compensare la perdita della sue risorse umane qualificate che si trasferiscono all’estero, richia, invece, di azzoppare definitivamente il Sud, “compromettendo seriamente i meccanismi di crescita economica dell’area”. Questo è quanto emerge dall’ultimo Rapporto Svimez sull’economia e la società nel Mezzogiorno.

“Tra il 2001 e il 2021 – evidenzia la Svimez – la quota di emigrati meridionali con elevate competenze (in possesso di laurea o titolo di studio superiore) si è quasi quadruplicata, da circa il 9 a oltre il 34%. Nel 2021 su 100 emigrati dal Mezzogiorno oltre 34 possedevano la laurea, 30 almeno un diploma di scuola secondaria inferiore e 36 un diploma di scuola secondaria superiore“.

“Nel 2022, stima la Svimez  – per la prima volta nella storia delle migrazioni interne italiane, la quota di laureati sul totale degli emigrati meridionali supererà quelle relative a titoli di studio inferiori. Il fenomeno delle migrazioni intellettuali non riguarda solo la direzione Sud-Nord Italia ma anche quella Italia-Estero. Il Paese presenta persistenti saldi migratori negativi di laureati verso l’estero nel triennio 2019-2021: circa 18 mila unità dal Centro-Nord e circa 11 mila dal Mezzogiorno“.

“Tuttavia, – conclude la Svimez – se il Centro-Nord è nelle condizioni di compensare questa perdita consistente di capitale umano attraendo competenze dal Mezzogiorno, le migrazioni interne (tra regioni del Paese) amplificano il fenomeno della perdita secca di forza lavoro qualificata nelle regioni del Sud compromettendo seriamente i meccanismi della crescita economica per l’area”.

Insomma, siamo alle solite, il Nord che tratta il Sud da sua colonia estrattiva interna, ora da istituzionalizzare definitivamente in quanto tale tramite l’attuazione del regionalismo asimmetrico e sperequativo rilanciato dal Governo dei Fratelli di mezza Italia, di Forza Italia a metà e dalla Lega Nord. 

 

    



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