Il cambio di paradigma narrativo da un Sud assistito e sempre uguale a sé stesso ad un Sud dinamico ed intrapredente in un’ottica euro-mediterranea proposto da Roberto Napoletano, neodirettore de “Il Mattino” di Napoli, non divenga una foglia di fico per spegnere i riflettori sugli “scippi” di Stato perpetrati dal governo Meloni ai danni del Mezzogiorno. Dall’azzeramento, o quasi, del Fondo di perequazione infrastrutturale, al blocco dei Fondi di Sviluppo e Coesione, contro cui si è pronunciato anche il Consiglio di Stato, dal perpetuarsi della “leva di porco” della spesa storica alla sua istituzionalizzazione tramite l’attuazione del regionalismo discriminatorio, passando per gli “scippi” del Pnrr, il Sud è sotto attacco. A ricordarcelo ancora una volta è il Presidente del Partito del Sud, Natale Cuccurese, che di recente ha posto l’accento proprio sulla “truffa” del Pnrr. “Dei quasi 2 miliardi di euro del PNRR – ha denunciato Cuccurese – il 70,9% va al Centro-Nord e il 29,1% al Mezzogiorno, malgrado le reti idriche del Mezzogiorno siano messe molto peggio a detta di Arera. Altro che rispetto della quota del 40% dei fondi da destinarsi al Sud“.
“La differenza – ha proseguito – la fa la mancanza di progetti causata in larga parte da mancanza di personale, causa austerity e spending review degli anni scorsi, che ha colpito molto più le amministrazioni del Sud rispetto al Nord“.
“Ovviamente – ha specificato – il governo Meloni potrebbe usare i poteri sostitutivi previsti dalla Costituzione per aiutare le amministrazioni del Sud in difficoltà e non per colpa loro, ma essendo il governo di prima il nord se ne guarda bene dal farlo. Altrettanto ovviamente sui media nazionali la colpa verrà data come sempre alle amministrazioni inefficienti del Sud“. “Chi al Sud vota per i partiti che sostengono l’attuale governo o è disinformato, o è masochista, o lo fa solo per interessi personali e di clientela”, ha concluso Cuccurese.