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1 Maggio, 2024

Coordinamento campano NoAd: “Nun ce scassate ‘o paese! 16 Marzo, corteo nazionale a Napoli contro la secessione dei ricchi”



Riceviamo e pubblichiamo di seguito il comunicato stampa emanato dal Coordinamento campano contro l’autonomia differenziata per l’adesione alla manifestazione nazionale che si terrà a Napoli sabato 16 marzo contro il regionalismo differenziato, classista e discriminatorio promosso dal governo Meloni, e non solo Meloni. Una singolare forma di federalismo asimmetrico ed estrattivo tramite il quale si istituzionalizzerebbe definitivamente la rottura del patto nazionale di solidarietà sociale e coesione territoriale sancito dai padri costituenti nel 1948. Dunque, un progetto eversivo dello spirito e della lettera del dettato costituzionale rispetto ai principi fondamentali di unità, uguaglianza, equità, coesione e solidarietà, grazie al quale, in ossequio alle teorie liberiste della locomotiva e dello sgocciolamento, si mira alla definitiva istituzionalizzazione della condizione subalterna del Sud come colonia estrattiva interna di un sistema-Nord bulimico e predatorio di risorse economiche ed umane.

Il Coordinamento campano contro l’autonomia differenziata invita lavoratori e lavoratrici di tutta la Campania e di tutto il Paese a partecipare al corteo organizzato insieme al tavolo nazionale contro ogni autonomia differenziata.

Contrastiamo il progetto secessionista fin dal 2018, quando furono firmate, in segreto le “pre-intese” per il trasferimento di tutti i poteri legislativi e amministrativi dallo stato alle regioni (secessione dei ricchi!). La nostra lotta è lotta di principio, non di interesse congiunturale.

Autonomia differenziata significa: 1. Soppressione di fatto della costituzione e trasformazione dell’Italia in un’accozzaglia di territori autonomi, in guerra l’uno contro l’altro per accaparrarsi risorse che non saranno più comuni perché il Nord terrà per sé le proprie tasse. 2. Aumento e legalizzazione delle disuguaglianze e dei divari economici e sociali tra singoli territori e tra Nord e Sud. 3. Divisione e guerra tra i cittadini e le cittadine di regioni confinanti, per il monopolio della gestione delle infrastrutture (ferrovie, porti, aeroporti) e dei beni ambientali. 4. Privatizzazione selvaggia di sanità, scuola e trasporti. 5. Stipendi e contratti differenti da regione a regione e privilegi per i residenti nelle regioni già ricche. 6. Speculazione ambientale e abuso senza limiti dei territori. 7. Depredazione del Meridione e sua riduzione definitiva a “colonia estrattiva”. 8. Fine di una anche minima parvenza di unità culturale e linguistica.

Con lo squallido baratto tra premierato e autonomia differenziata tra le forze al governo, siamo all’atto finale. Il paese rischia la dissoluzione e la guerra civile per l’ottuso egoismo di gente senza scrupoli, che ha fomentato l’odio e che fonda le proprie pretese su una forzatura della Costituzione e su bieti pregiudizi antimeridionalisti.

Occorre mobilitarsi e dare un fortissimo segnale, dal basso, di rifiuto totale della logica egoistica del “mors tua, vita mea” tradotta in legge.

Se l’Italia unita non vi garantisce i diritti essenziali, provate a immaginare cosa accadrebbe se questi diritti dovessero dipendere dal “governatore” regionale di turno e dai suoi interessi di parte! Perciò… Scendiamo in piazza il 16 marzo tutte e tutti insieme, da Sondrio a Siracusa, passando per Sassari. Napoli vi aspetta per l’arrevuoto!



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