La storia che ci racconta oggi lo studente Stefano Raimondo della classe III sez. C del Liceo Scientifico “Filolao” di Crotone è quella di un coetaneo, Paolino Avella, barbaramente spintonato nella mattinata del 5 aprile del 2003, fino a procurarne la morte, da due malviventi per sottrargli il suo motorino.
“Il 5 aprile 2003, la vita di Paolino Avella è stata tragicamente interrotta a San Sebastiano al Vesuvio. Il giovane stava cercando di difendere il suo motorino da un furto quando è stato inseguito e speronato da due individui senza scrupoli. Nonostante i suoi sforzi per sfuggire, è stato costretto a una collisione fatale con un albero, perdendo la vita sul colpo.
Paolino, un giovane pieno di vita che avrebbe compiuto 18 anni solo pochi giorni dopo, è stato vittima di un atto di violenza ingiustificabile. La Corte d’Assise d’Appello di Napoli ha finalmente fatto giustizia condannando uno dei responsabili per quel tragico evento. Anche se nulla può riportare indietro Paolino, il suo ricordo rimarrà vivo nei cuori di coloro che lo hanno conosciuto e amato.
La comunità di San Sebastiano al Vesuvio piange la perdita di un giovane promettente e amato da tutti. La sua morte non è stata solo il risultato di un incidente stradale, ma la conseguenza di un’aggressione senza senso. Che la sua memoria sia un monito contro la violenza e un’ispirazione a perseguire la pace e la giustizia.”
Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, in occasione del 21° anniversario della sua morte, ricorda il profilo di un adolescente coraggioso ed esemplare per la sua condotta. Come si può evincere dal suo comportamento, Paolo, anche se adolescente, aveva in sé ben chiari i principi della legalità. È importante oggi che uno studente a distanza di anni abbia rievocato una storia di resistenza alle malversazioni e alla prepotenza, di cui è stato protagonista proprio un giovanissimo.
Noi ricordiamo Paolino per tutto quello che rappresenta in modo da rendere giustizia alla sua memoria, promuovendo nuovamente il progetto #inostristudentiraccontanoimartiridellalegalità. Gli elaborati possono essere segnalati al CNDDU che li renderà visibili sui propri canali social (email: coordinamentodirittiumani@gmail.com)