Promossa nel 2018 da uno sparuto gruppo di accademici e d’intellettuali ed alimentata successivamente da comitati civici, sindacati e movimenti politici, la campagna di mobilitazione contro il regionalismo differenziato, estrattivo e discriminatorio, che, se attuato, acuirà ulteriormente il gap Nord-Sud, e non solo il gap Nord-Sud, inizia a coinvolgere attivamente anche nuovi settori sociali, quali, ad esempio, gli studenti delle scuole superiori.
Venerdì 16 febbraio, l’Unione degli Studenti di Napoli (UDS) scenderà in piazza, non solo per rivendicare i sacrosanti diritti degli studenti dell’area metropolitana partenopea alla sicurezza degli edifici scolastici e ai trasporti pubblici, ma anche per gridare forte e chiaro il suo NO sia alla riforma degli ITS in chiave aziandalista e liberista, utile soltanto ai prenditori industriali, sia al ddl Calderoli, meglio conosciuto come “Spacca-Italia” o “secessione dei ricchi”.
“L’Autonomia differenziata, – recita un post facebook di UDS Napoli – approvata già in Senato, è espressione dell’antimeridionalismo istituzionale di cui la Lega e Fratelli d’Italia si fanno portatori. Peggiorerà il distacco tra Nord e Sud, negando la redistribuzione delle ricchezze tra Regioni e intaccando i servizi pubblici, dalle infrastrutture scolastiche alla sanità”.