Dopo l’incontro-dibattito tenuto il 7 febbraio scorso dal costituzionalista emerito della “Federico II” Massimo Villone e dal giornalista e saggista Marco Esposito al Liceo scientifico “Brunelleschi” di Afragola sul tema “Un Paese, due scuole: nuova questione meridionale e autonomia differenziata”, e dopo che il collettivo degli studenti della stessa scuola ha ulteriormente approfondito i suddetti temi discutendone con il prof. Salvatore Lucchese del Comitato meridionalista “G. Salvemini”, anche i giovani iniziano a prendere decisamente posizione contro il regionalismo differenziato promosso dal governo Meloni.
Infatti, se nel corso degli ultimi anni, le piazze contro la “secessione dei ricchi” sono state “dominate dai capelli brizzolati” (M. Villone, “il Manifesto”, 18 gennaio 2024) e, dunque, si sono, per lo più, caratterizzate per “l’assenza dei giovani” (M. Villone, “il Manifesto”, 18 gennaio 2024), lo scorso venerdì 16 febbraio, invece, sono stati proprio i giovani a gridare forte e chiaro il loro “No all’autonomia differenziata” in occasione della manifestazione promossa a livello metropolitano dall’Unione degli Studenti di Napoli (UdS-Napoli).
“A causa dell’autonomia differenziata – ha gridato indignato al megafono il giovane attivista dell’UdS-Afragola Jacopo Re –, sia come studenti sia come cittadini che futuri lavoratori saremo destinati ad avere meno occasioni, meno servizi, meno istruzione, meno trasporti, meno sanità”. “È questo – ha proseguito – non è accettabile. Non possiamo tollerarlo né come studenti né come cittadini. Per questo, ripeto, che oggi siamo qui a fare sentire la nostra voce ancora una volta”.
“La battaglia in parlamento – ha precisato Re – è stata quasi sicuramente persa, perché la maggioranza di questo Governo classista ed antimeridionalista sta portando avanti il suo progetto. Ma ci siamo ancora noi con le nostre voci, con le nostre strade e le nostre piazze occupate”.
“Noi siamo contro l’autonomia differenziata” – ha incalzato, per poi concludere tra gli applausi ed i cori dei manifestanti: “Noi siamo contro le risorse al Nord e non al Sud. Vogliamo più servizi. Ce li meritiamo. Sono diritti e non possiamo farne a meno sulla base di un pregiudizio razzista!”.
Dunque, l’UdS-Napoli ha preso decisamente posizione contro il regionalismo discriminatorio e lo ha fatto dinanzi alla sede centrale dell’Università degli Sudi di Napoli Federico II. Un luogo emblematico, in quanto sembra segnare il passaggio della mobilitazione contro lo Spacca-Italia dalla sua fase quasi del tutto esclusivamente politico-culturale, si ricordi che nell’estate del 2019 fu istituito presso la Federico II l’Osservatorio sul Regionalismo differenziato, anche alla sua fase sociale e popolare. Sembra segnare il passaggio di testimone dalla generazione dei brizzolati a quella dei giovani studenti che prendono consapevolezza dei loro diritti azzerati e disattesi sulla base di pregiudizi antimeridionali ed antimeridionalisti ampiamente smentiti dall’“operazione verità” condotta nel corso degli ultimi anni da organi terzi dello Stato, quali la Ragioneria Generale dello Stato e i Conti Pubblici Territoriali, da centri di ricerca, Svimez ed Eurispes, e da testate giornalistiche come “il Mattino”, “il Messaggero” e “il Quotidiano del Sud”.