Era stato arrestato il 12 maggio dai militari della locale stazione quando fu sorpreso in un’area, lontana da occhi indiscreti, in pieno parco nazionale del Vesuvio a compiere atti osceni verso una ragazzina di tredici anni.
Prima il fermo e poi ai domiciliari dove il giudice gli notificò di non dover comunicare con persone diverse dai familiari che con lui convivono.
Il 34enne di Crispano, ha violato questa sentenza e grazie anche alla denuncia presentata dai genitori della ragazzina è stato arrestato e condotto in carcere.
Fatali sono state ancora una volta le conversazioni in chat e quell’insistenza nei ” Ti amo” e “ci vediamo presto” sono finite al vaglio della magistratura per il verdetto definitivo.