Nonostante la mobilitazione contro delle forze politiche di opposizione, di associazioni, comitati, sindacati, confindustria e della Chiesa cattolica, e nonostante i rilievi critici di organi terzi, quali, ad esempio, l’Ufficio Parlamentare di Bilancio, Banca Italia e la Svimez, la “secessione dei ricchi” avanza senza soste: il 29 aprile il ddl Calderoli sarà presentato alla Camera per la votazione finale.
Quello che resta dell’unità, della coesione e della solidarietà nazionali sacrificato sull’altare dei miopi e beceri interessi di bottega della Lega Nord e di Fratelli di mezza Italia, quella del Settentrione, che in cambio del via libera allo “Spacca-Italia” ai danni del Sud otterrà l’assenso della Lega alla sua di bandierina elettorale: il premierato farloccho di un’Italia divisa, frammentata e diseguale in via definitiva ed irreversibile. Il tutto, ovviamente, sulla pelle del Sud.