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29 Marzo, 2024

San Giovanni Barra: la Polizia intercetta una piazza di spaccio nel Bronx arrestato 20enne napoletano



Ieri sera gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato San Giovanni  Barra hanno arrestato Di Mase Giovanni, 20enne napoletano responsabile di detenzione e spaccio di sostanza stupefacente.

Anche tre avventori, fermati  dai poliziotti e trovati in possesso di dosi di cocaina sono stati sanzionati ai sensi dell’art. 75  della Legge  309 del 90, quali consumatori di  sostanza stupefacente.

Le attività di contrasto al dilagante fenomeno dello  spaccio di droga, nel quartiere San Giovanni,  ed in particolare nel complesso  di edilizia popolare di via Alveo Artificiale, meglio conosciuto come “Bronx”,  sono continuative e  la Polizia di Stato, quotidianamente impiega le proprie risorse  al fine di intercettare le piazze di spaccio che sorgono.

Un servizio mirato, reso particolarmente difficile per la conformazione architettonica  degli edifici  e per la presenza di vedette è stato effettuato nel pomeriggio di ieri dai poliziotti , nell’edificio D di via Alveo, dove fraudolentemente,  era stato allocato un cancello di ferro  da dove,  attraverso   una feritoia,  avveniva lo scambio di soldi con la droga.

L’appostamento fatto ieri pomeriggio ha consentito di comprovare la presenza di una nuova piazza di spaccio.

Gli avventori , fermati poco distanti sono stati trovati in possesso di involucri contenenti  sostanza bianca risultata essere cocaina.

Certi dell’illecita attività posta in essere, i poliziotti hanno fatto irruzione nell’appartamento del pusher  il quale ha tentato  di sottrarsi al controllo scapando , con altre tre persone,  attraverso un tombino che collegava l’edificio D con l’edificio B.



Il tombino però,  era controllato dai poliziotti che sono riusciti a fermarlo, mentre gli altri tre soggetti sono riusciti a scappare e far perdere le loro tracce.

La sostanza ritrovata è risultata essere cocaina per un peso di circa 2 grammi.

Il De Mase è stato arrestato ed accompagnato prima presso le Camere di sicurezza della Questura  per essere poi tradotto presso il carcere di Poggioreale, come disposto dall’autorità giudiziaria.



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