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17 Maggio, 2024

Rapporto “Sole 24 Ore” tra stereotipi ed ovvietà. Nulla sulle cause del gap Nord-Sud



Nel giorno in cui la Svimez presenta il suo 50esimo Rapporto sull’economia e la società nel Mezzogiorno, i media nazionali e locali danno rilievo alla classifica sulla qualità della vita nelle città italiane stilata da “Sole 24 Ore”.

Ebbene, sulla base di ben 90 parametri, “Il Sole 24 Ore” scopre l’acqua calda: nelle città del ricco Nord si vive meglio rispetto alle città del povero Sud: Udine, Bologna e Trento sul podio nazionale; Napoli, Caltanissetta e Foggia in fondo alla classifica. Le prime tre in Champions League, le ultime tre in serie B.

Quello che non dice l’indagine del Sole 24 Ore è il perché di questa frattura profonda tra le “due Italie”. Tanto, probabilmente, per l’organo di Confindustria già lo si sa, il Nord è “virtuoso”, mentre il Sud è “ozioso” e “brigante”.  

A tale conferma implicita ed indiretta sugli stereotipi riferiti al Settentrione e al Meridione, segue, coerentemente, l’omissione nell’indagine promossa dal “Sole 24 Ore” ad un sia pur minimo riferimento allo “scippo di Stato” di 60 miliardi di euro l’anno di spesa pubblica complessiva pro-capite subiti dal Sud da parte di un sistema-Nord bulimico e predatorio. Scippo ampiamente documentato dai Conti pubblici territoriali e dalla Ragioneria generale dello Stato.

Così come non vi è nessun riferimento alla “secessione dei ricchi”, che, se dovesse essere realizzata ad opera dell’attuale governo di destra-centro a trazione leghista, non farebbe altro che acuire gli attuali divari territoriali.



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