Sulla base di uno scambio elettorale di bassa bottega tra la bandierina del premierato a Fratelli di mezza Italia e quella del regionalismo differenziato alla Lega Nord, il governo di destra-destra guidato da Giorgia Meloni si avvolge in una sostanziale contraddizione di fondo che rischia di destabilizzare l’intero sistema-Paese: concentrare i poteri nelle mani del premier proprio nel momento in cui si rafforzano i poteri dei satrapi regionali. Tutto e il contrario di tutto. Una logica schizzofrenica, che, nell’attuale contesto geo-politico attraversato dalla “Guerra Grande” per la costruzione del nuovo ordine mondiale, potrebbe dare il colpo di grazia alla tenuta dell’intero sistema-Paese. A chi gioverebbe tutto ciò? Quale potenza estera trarrebbe dei vantaggi dalla frantumazione dell’Italia e potenzialmente anche dalla crisi dell’Unione Europea?