Dopo poco più di 2 mesi dalla tragedia, il bar di Peppe, come tutti amiamo chiamarlo, ha di nuovo le saracinesche alzate, i tavolini fuori, il rumore inconfondibile del tintinnio delle tazzine..
Tutto è rimasto come l’ha lasciato, la sua presenza si percepisce in ogni cosa in quella che è stata la casa, il punto di ritrovo, il luogo di confronto e di conforto per generazioni di palmesi.
Con coraggio e non poca forza d’animo, la moglie Mena e la figlia Mariarosa, proprio per onorare la memoria di Peppe hanno stretto i denti e da domenica scorsa hanno ridato vita al bar..
L’aperitivo, il Caffe’, tutto servito secondo un rituale proprio che Peppe ha saputo tramandare…
Per chi del bar ne era e ne è assiduo frequentatore, inevitabile arrivare li e con un cenno di sorriso nostalgico raccontare qualche aneddoto di Peppe, ognuno di noi ne ha a testimonianza che Peppe vive, vive tra noi e i suoi insegnamenti non smetteranno mai di essere ricordati.
Felicità nel vedere riaperto quel posto che per troppo tempo è stato lì chiuso, a marcare una mancanza che ancora duole, che ha fatto chinare il capo e scendere lacrime…
Un luogo che deve vivere, che Peppe non avrebbe mai permesso stesse li chiuso abbandonato a sé stesso lasciando orfani i suoi clienti, orfani di quell’atmosfera che è rimasta lì ad aspettare che tutto tornasse alla normalità.
Certo difficile parlare di normalità, manca una parte fondamentale, ma con l impegno di tutti si può ricominciare, si deve perché il ricordo di Peppe deve continuare a rimbombare, vivere, insegnare.
La sua immagine lì, a fare da sfondo ai suoi bicchieri, a quel prosecco che sa di casa, di ricordi e che ascolterà ancora tante storie, sfoghi, inciuci ecc..
Alla salute Peppi’, si riparte tutti insieme!