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Napoli
27 Luglio, 2024

Ministro Costa a Scafati. Fiume Sarno emergenze ambientali: dal disastro al riscatto mediante sinergie



Il ministro dell’ambiente Sergio Costa ieri mattina in provincia di Salerno. All’interno della sala “Don Bosco”, situata in Piazza Vittorio Veneto a Scafati, proficuo confronto pubblico sull’emergenza ambientale del Fiume Sarno, ma anche della Campania tutta.
Ad aprire il dibattito tra i presenti il presidente dell’associazione “Jambo! Popoli e Comunità” Simone Valiante che spiega: “Jambo! Popoli e Comunità è un’associazione che impegna tutti su grandi temi di responsabilità sociale. La tutela e lo sviluppo dei nostri sono la piu’ grande sfida della Campania del futuro ed è evidente che deve responsabilizzare tutti, Governo nazionale, comitati civici, enti locali.
Proviamo a confrontarci in campo aperto per dare a tutti la possibilità di contribuire ad un futuro diverso per i nostri territori, territorio che presenta delle criticità che vanno necessariamente superate ” Un tavolo istituzionale che ha visto presenti esponenti politici di spicco, ognuno dei quali ha mostrato un impegno particolare affinché si possa giungere ad una sinergica cooperazione funzionale, nel tempo, pur di trovare una soluzione ad una piaga territoriale che si protrae ormai da oltre un quarantennio.



Tra i presenti il Ministro all’Ambiente Sergio Costa , Vera Corbelli, la parlamentare Mura, esponenti della Regione Campania quale Gennaro Oliviero, dalla città Metropolitana di Napoli il Consigliere Francesco Iovino e in platea sindaci dei vari comuni interessati ed il Sindaco di Marcianise. Light motive della mattinata, impegnarsi a fondo affinché si possa prospettare un futuro dove tale disastro possa essere ricordato e raccontato ma non più vissuto. Non sono mancati attimi di confronto diretto con la platea, dove cittadini ormai esausti hanno preso la parola, mostrato l’ormai chiara perdita di fiducia verso la politica che nel passare degli anni ha promesso ma mai concretamente posto in essere soluzioni efficienti ed efficaci.
Chiude il dibattito Costa mostrando un quadro generale, chiarendo quali sono i mezzi adoperabili e a chi vanno le competenze. “Difatti, se la competenza di gestire i cospicui finanziamenti disponibili (si parla di 400 milioni di euro) per il Grande Progetto Sarno compete oggettivamente alla Regione Campania, è anche vero che l’iniziativa va inquadrata nell’ambito del Distretto del Bacino delle Acque del Mezzogiorno (rappresentato al convegno da Vera Corbelli).
Vale a dire una struttura ministeriale in cui si articola l’intervento della Regione Campania. Inoltre è necessario far partecipare al patto anche i 39 Comuni bagnati dalle acque inquinate del fiume, che dovranno collaborare evitando “interferenze dilatorie” messe in campo da società di servizi e da privati, che più o meno in buona fede allungano all’infinito i tempi dei lavori pubblici.



In merito chiaro e lampante il Consigliere metropolitano Francesco Iovino, particolarmente attento alla tematica sotto una visione totalitaria e funzionale che vede l ambiente come cuore pulsante territoriale , una risorsa per il futuro che và valorizzata e incentivata “Occorre mettere in campo quello che viene definito” mutual business”, una stampella che regge l’altra gamba affinché sia chiaro che da soli non si arriva da nessuna parte. Puntare sempre di più sul territorio, sanare le piaghe affinché si possa trarre benefici a tutto campo, fin anche a trasformare questo fiume che oggi rappresenta una spina nel fianco in una opportunità funzionale a quella che oggi si ama definire blue economy”.
Tra gli Enti territoriali, citati da Costa, è stata sottolineata la funzione di tutela che dovrà essere esercitata dal Parco regionale del Fiume Sarno che, come ha felicemente spiegato nel corso del suo intervento la senatrice Virginia La Mura, “è chiamato a far sentire la voce del fiume”. Significa che all’Ente Parco dovrà essere attribuita una funzione centrale di tutela nell’accordo che Costa propone di stipulare, chiedendo a tutti di coordinarsi durante i lavori di bonifica e messa in sicurezza e nell’azione di tutela del corso d’acqua contro ogni forma di violenza messa in campo dall’iniziativa pubblica, dall’impresa privata e dai privati cittadini. Costa ha immediatamente conquistato la folta platea di partecipanti all’incontro con la sua grande apertura al dialogo e la capacità di ascoltare la gente, anche se ha ammesso apertamente che il problema del fiume (sono oramai 40 anni) non si risolverà in pochi mesi né si risolverà con il commissariamento dei lavori di bonifica, che significherebbe il fallimento dello Stato. Più volte sottolineato l’impegno affinché si possa discutere della questione in parlamento, ma soprattutto chiede a gran voce collaborazione, un tavolo dove tutti e 39 i sindaci possano cooperare così da poter accelerare anche i tempi.
In ultima battuta Costa promette : Presto tornerò a verificare la situazione personalmente
#Vicinanza



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