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3 Maggio, 2024

Le radici “rosse” della “secessione dei ricchi”: da Fanti a Bonaccini. Si stracci la pre-intesa, 6000 firme contro



Il progetto eversivo dei principi costituzionali di unità, indivisibilità, uguaglianza, solidarietà e coesione nazionale sotteso alla richiesta di ulteriore forme di autonomia differenziata introdotta dalla sciagurata riforma del Titolo V della Costituzione, varata nel 2001 dal governo di centro-sinistra guidato da Giuliano Amato, non nasce dal nulla.

Infatti, prima ancora dell’ascesa della Lega Nord negli anni ’90, trova le sue radici negli anni ’70, quando l’allora Presidente comunista della Regione Emilia-Romagna, Guido Fanti, lanciò la proposta di una federazione tra le regioni padane (Cfr. G. Viesti, Contro la secessione dei ricchi, Laterza, Roma-Bari 2023, pp. 84-85).

Da questo punto di vista, l’attuale Presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, firmatario delle pre-intese del 2018 insieme a Lombardia e Veneto, è l’erede di una certa tradizione “rossa” che punta decisamente alla “secessione dei ricchi”.

“Secessione” bocciata sia dall’attuale Segreteria nazionale del Partito democratico, Elly Schlein, sia da 6000 cittadini italiani residenti in Emilia-Romagna, che, tramite una legge regionale di iniziativa popolare, in pratica, gli hanno chiesto di stracciare il pre-accordo della vergogna.         



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