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19 Aprile, 2024

Il Senatore Saverio De Bonis: “Nonostante la pandemia, la Gelmini rilancia il regionalismo differenziato in chiave leghista ed antimeridionale”



In totale continuità con gli ultimi Governi, da quello Gentiloni a quello Conte bis, di recente l’attuale Ministra per gli Affari regionali e le Autonomie, la forza-italiota di origini bresciane Maria Stella Gelmini, ha rilanciato il regionalismo differenziato, ossia la cosiddetta “secessione dei ricchi”, tramite la quale si intende mettere una pietra tombale definitiva sulla questione meridionale.

Tra le poche voci che si sono levate contro il pericolo di istituzionalizzare una volta per sempre lo storico divario sociale, economico, culturale e civile tra le due Italie si annovera quella del Senatore Saverio De Bonis, che, eletto nel 2018 tra le fila del M5s, attualmente fa parte del Gruppo Misto.

A quanto pare – ha scritto De Bonis sul suo profilo facebook personale – la lezione del Covid alla Ministra Gelmini non ha insegnato proprio nulla. Infatti, vuol riprendere un tema così delicato facendo finta di nulla. Non si può riprendere un tema così delicato come il regionalismo differenziato, cruciale per l’unità e il futuro del Paese, all’insegna di un semplice ‘dove eravamo rimasti?’. La Gelmini non può far finta di ignorare come la pandemia abbia drammaticamente svelato ed acuito le ben note criticità esistenti nel rapporto tra Stato e Regioni”.

Il ruolo dello Stato nel regolare interventi centralizzati – ha proseguito –   non si può assolutamente mettere in discussione e del resto la stessa Corte costituzionale in una recente sentenza di quest’anno (la n. 37) ha affermato che: ‘a fronte di malattie altamente contagiose in grado di diffondersi a livello globale, ragioni logiche, prima che giuridiche radicano nell’ordinamento costituzionale l’esigenza di una disciplina unitaria, di carattere nazionale, idonea a preservare l’uguaglianza delle persone nell’esercizio del fondamentale diritto alla salute e a tutelare contemporaneamente l’interesse della collettività”.

La Gelmini – ha concluso De Bonis – se ne faccia una ragione. Anche se dice di ‘No all’annessione di FI con la Lega’, e appare come icona dell’anima moderata, di fatto, è impregnata culturalmente e politicamente delle stesse idee. In un momento così strategico per il futuro del Paese, in cui c’è e sempre più ci sarà maggior bisogno di unità e coesione, reintrodurre il regionalismo differenziato (come un disco rotto) rischia di aggravare la situazione e di aumentare il divario Nord-Sud”.



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