Il disegno politico promosso dal governo “patriottico-sovranista”, ma in realtà a trazione turbo-nordico-capitalista, di istituzionalizzare la condizione subalterna del Sud come colonia estrattiva interna del sistema-Nord non conosce soste.
Infatti, dalla centralizzazione delle Zes a quella dei Fondi di Sviluppo e Coesione, dal quasi totale azzeramento del Fondo di perequazione infrastutturale al ddl Calderoli sul regionalismo estrattivo e discriminatorio, e passando per lo scippo dei fondi del Pnrr, il governo dei Fratelli di mezza Italia, della Lega Nord e Forza Italia settentrionale, procede spedito verso la definitiva e strutturale marginalizzazione del Mezzogiorno, con la sua conseguente desertificazione demografica prevista tra il 2065 e il 2070.
Contro tale progetto meglio conosciuto come “secessione dei ricchi”, domani a Napoli alle ore 14:30 dovrebbero scendere in piazza le principali forze politiche, sociali e culturali di orientamento progressista del Paese. Si vedrà se dalle loro dichiarazioni di principio contro il ddl Calderoli seguiranno i fatti e se tali forze daranno un contributo più o meno decisivo per il passaggio dalla mobilitazione culturale a quella popolare che l’attuale fase politica richiede.