14.1 C
Napoli
2 Maggio, 2024

Il “cuore di tenebra” del PD: le politiche discriminatorie nei confronti di un Sud sempre più sfruttato, sempre più sul punto di esplodere



Al di là della retorica imbonitrice ed ammaliatrice di forza politica che si ammanta di essere “democratica”, “solidale” ed “accogliente”, sì, avete letto bene, sono proprio i valori di fondo agitati dal movimento delle “sardine”, non a caso preparate e servite sette mesi fa in un’insipida salsa dem emiliano-romagnola, in realtà, oramai da decenni, il Partito Democratico si caratterizza per il suo “cuore di tenebra” censocratico e discriminatorio dei diritti e delle legittime istanze dei 21 milioni di abitanti del Sud Italia, sempre che il termine Italia abbia ancora una sua valenza ed una sua cogenza sia a livello giuridico che politico-culturale. “Cuore di tenebra” che ne fa, insieme alla Lega Nord e a Forza Italia, uno dei pilastri portanti del Grande Partito Trasversale del Nord.

Lo dimostra la storia dei suoi ultimi venti anni (Vesuviano News, 21 giugno 2020) e lo confermano le recenti dichiarazioni di molti dei suoi esponenti sia a livello locale che nazionale ed europeo.

Dalle esternazioni del Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, “Il Governo vada veloce e faccia ripartire il Nord”, a quelle del Sindaco di Milano Giuseppe Sala, “Sbagliato che un dipendente pubblico guadagni gli stessi soldi a Milano e in Calabria”, dall’accelerazione del Ministro per gli Affari regionali e le autonomie Giuseppe Boccia sull’attuazione del federalismo estrattivo e sperequativo richiesto dalle Regioni Lombardia (Lega Nord), Veneto (Lega Nord) ed Emilia-Romagna (PD), a quelle della deputata dem Lia Quartapelle, “Il sindacato farebbe bene a tenere conto nella contrattazione che gli spetta che il costo della vita è diverso nelle diverse zone d’Italia. Non pare giusto zittire Beppe Sala perché se ne preoccupa”, passando, infine, per le dichiarazione dell’eurodeputata dem Elisabetta Gualmini, che, partendo dalla premessa che “Il PD deve risolvere una questione: il Nord”, ha poi dichiarato: “Mi chiedo, e non per polemica, che senso abbia destinare i fondi europei quando l’emergenza è oggi altrove. Si può e si deve cambiare la destinazione geografica di quei fondi”.

Detto, fatto. Infatti, a dispetto del Ministro per il Sud e la coesione territoriale, il dem Giuseppe Provenzano, che, evidentemente, o si illude o gioca a fare l’illusionista (Vesuviano News, 8 luglio 2020), sia gli articoli 241 e 242 del Decreto Rilancio convertito in legge il 18 luglio 2020, sia, a proposito di giochi di prestigio, il neoapparso articolo 47 del Decreto semplificazioni prevedono lo scippo dei fondi europei destinati al Sud (Il Quotidiano del Sud, 19 luglio 2020), proprio quando la Svimez lancia l’allarme sul devastante impatto negativo dell’emergenza coronavirus sull’economia e sulla società meridionali (Svimez, 16 luglio 2020). Impatto che fa del Sud una polveriera sociale pronta ad esplodere da un momento all’altro e di certo le miopi ed inique scelte nord-centriche di questo Governo non faranno altro che accelerarne l’esplosione.

20/07/2020 – Salvatore Lucchese



Potrebbe interessarti anche

Ultimi Articoli