Nello stesso giorno in cui dalle pagine di Repubblica-Napoli il costituzionalista emerito della “Federico II” Massimo Villone evidenzia i “Miracoli smentiti di un governatore in trincea” (V. De Luca n.d.a), e chiede che gli indennizzi economici previsti dal Governo siano estesi anche all’“esercito degli invisibili”, lavoratori in nero e precari, dalla pagina facebook “Tu ci chiudi, Tu ci paghi”, il sindacalista di base ed attivista della Rete meridionalista Il Sud Conta Mario Raimondi fa la stessa cosa.
“Eravamo – ha scritto Raimondi – una zona rossa mascherata da tempo, non ufficializzata per diversi motivi economici e sociali. Una delle tecniche per garantire la zona gialla era quella della trasformazione di interi reparti dedicati ad altre patologie in reparti covid, diciamo un bel gioco delle tre carte a scapito sempre della salute della povera gente che prima o poi sarebbe finito”.
Scoperti i “trucchetti contabili” di comodo, oltre a richiedere che si provveda ad “adeguati sostegni economici, ristori e reddito” per tutte le categorie di lavoratori, anche per gli “invisibili”, facendosi interprete delle altre istanze sociali che in questi giorni stanno emergendo dalle mobilitazioni delle piazze meridionali, il giovane e dinamico attivista sociale chiede di: “Potenziare il sistema sanitario tramite assunzioni di medici ed infermieri e il potenziamento della medicina di prossimità; aumentare i trasporti utilizzando anche bus turistici in questo momento fermi; investire nella scuola per trasformazioni radicali affinché non chiuda mai più: istituire un fondo speciale per il Sud e le isole per colmare i gap perequativi generati da una redistribuzione criminale delle risorse statali”.