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20 Aprile, 2024

Brusciano e Napoli. Natale, una nuova canzone con un’antica parola: Shalom



Da Napoli si espande per il mondo, via social ad opera del cantante partenopeo Nino Forte, nelle ultime ore dell’Avvento, approssimandosi il Natale 2021, la dolce corale canzone “Shalom” interpretata dal “Neapolis Group”. L’esecuzione comprende il cameo del grande Enzo Di Domenico ed i tanti bravissimi artisti presenti nel video musicale, registrato e missato alla Mela Music Studios, da applaudire, con gli autori, Nino Forte e Angelo Iossa, i produttori e tecnici, uno per uno leggendone i nomi nei titoli di coda del caloroso e coinvolgente video musicale postato da Nino Forte, Shalom Social [official] all’indirizzo web https://www.youtube.com/watch?v=QH-OPaeesSw .

Rilanciare questa chicca musicale da Brusciano ha un senso ed un’ottima motivazione.  “Shalom-Pace” è il saluto che apre il testo dell’Epigrafe greco-giudaica del IV-V secolo d. C., dedicata alla memoria dell’“onorato Rebbi Abba Mari”, in esposizione dal 2016 al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, nella nuova sala, “Dall’Oriente”, allestita e curata da Valeria Sampaolo con la consulenza di Giancarlo Lacerenza per i materiali giudaici e aramaico-nabatei.

Questa è la didascalia ufficiale che accompagna una delle più antiche testimonianze del giudaismo in Campania: «Rinvenuta a Brusciano, l’iscrizione è probabilmente da porre in relazione alla comunità giudaica della vicina Nola ed è probabilmente un po’ anteriore a quelle del sepolcreto di Napoli. Si ha qui un titolo, l’uso del greco e un nome tipicamente giudaico, in questo caso di formazione aramaica: Abba Mari. Il testo recita =Shalom. Qui giace l’onorato rebbi Abba Maris=. Sono presenti in basso, oltre a una menorah angolare, i simboli dello shofar (il corno di montone) e del lulav (fascetto composto di mirto, salice e palma) molto stilizzati. Decisamente meno comuni sono l’intestazione Shalom e l’epiteto rebbi, secondo alcuni un titolo onorifico, secondo altri equivalente al titolo rabbinico. In quest’ultimo caso saremmo qui in presenza di una delle più antiche attestazioni epigrafiche del termine. IV-V secolo (?): Brusciano; Inv. 151154». Come nelle immagini riprese e postate sul web da Giuseppe Pio Di Falco per IESUS, Istituto Europeo di Scienze Umane e Sociali, all’indirizzo web https://www.youtube.com/watch?v=bw2dqMstt7s .

E qui il pensiero espresso dal sociologo Antonio Castaldo, in visita gratuita al MANN con il nipote Giuseppe Di Falco, il 1° ottobre 2017: «nell’emozionante finale svelamento si ripresenta l’accumulo di esperienze. La cultura orale trasmessa dall’amico Ciccio Granato, giovanissimo testimone oculare e detentore delle memorie familiari. La ricerca scientifica di studiosi come Elena Miranda. Le rilevazioni sul campo che ho condotto personalmente a Brusciano, insieme allo storico del Cristianesimo Primitivo, Sabato Scala e del suo collaboratore Peppe Mocci. La tradizionale ospitalità della famiglia Sessa-Giannino con la Signora Gioconda, vedova di Mastu Carminiello. Il tutto in un circolo virtuoso, che si chiudeva nel 2017, portando a termine una indagine innescata oltre 30 anni fa a partire da uno spontaneo scambio culturale con Ciccio Granato. Una lastra di travertino si rivelava antico raro reperto archeologico ora fruibile da tutti i visitatori del MANN a Napoli».

E queste infine sono le fonti scientifiche: Elena Miranda, Due iscrizioni greco-giudaiche della Campania, in Rivista di Archeologia Cristiana 55 (1979), pp. 337-341. Il reperto bruscianese, quale rara testimonianza della diffusione dell’ebraismo a Napoli e in Campania e della cultura giudaica nel mondo, è in mostra permanente a Napoli al MANN. Shalom, Pace e Buon Natale a Brusciano a Napoli e a tutto il mondo da IESUS Istituto Europeo di Scienze umane e Sociali.



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