L’area scoperta a Pompei è stata descritta come un “panificio-prigione”, dove sia persone che asini erano rinchiusi e sfruttati per macinare il grano utilizzato nella produzione del pane.
Questo ambiente, con finestre piccole e grate in ferro, era angusto e senza affaccio esterno.
Nel pavimento, sono stati trovati intagli per coordinare il movimento degli asini, costretti a girare per ore con occhi bendati.
La scoperta è emersa durante gli scavi nell’ambito di un progetto più ampio di messa in sicurezza e manutenzione dei fronti che circondano l’area ancora non indagata della città antica di Pompei.