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29 Aprile, 2024

Vittoria dei lavoratori ex Whirpool Napoli: nuovo contratto, rinascita del polo Napoli-est, TEA TEK.



La vittoria dei lavoratori ex Whirpool è una vittoria della città intera, di uomini e di donne che hanno scelto di lavorare e vivere su questo territorio, di non scendere a compromessi e sperare che un futuro migliore in questa città è possibile. Queste lavoratrici e questi lavoratori hanno combattuto per la loro dignità, per la dignità delle loro famiglie e per la dignità di un territorio a cui spesso viene portato via tanto.

Tutto nasce nel 2018 quando c’è stata la prima vertenza sindacale, la multinazionale Whirpool in accordo con il governo mette “su carta” un piano di rilancio di tutte le produzioni in tutti gli stabilimenti, Napoli avrebbe avuto la produzione di lavatrici. Pian piano sono diminuite le ore di lavoro, lo stipendio, in parte compensato da aiuti statali, finché la multinazionale non ha deciso di chiudere e qui è iniziata la battaglia dei lavoratori, che è durata più di 3 anni, e che ha portato all’accordo raggiunto con la società TEA TEK. TEA TEK società campana che ha deciso di investire sul futuro del territorio napoletano. Alla firma dei contratti avvenuta il 30 ottobre il CEO Felice GranissoNoi non scapperemo, noi siamo napoletani e sentiamo tanto addosso la responsabilità sociale della scelta che abbiamo fatto in questo territorio”.

Abbiamo incontrato Vincenzo Accurso, RSU Uilm, ex operaio Whirpool che ha portato avanti la lotta insieme a tutti i lavoratori. Ne è valsa la pena opporsi? –“C’è stata una spinta da parte dei lavoratori di opporsi alla multinazionale. E si, ne è valsa la pena! In primis per il lavoro e poi anche per il territorio, per non lasciare la nostra terra ed andarcene. Perché anche questo ci hanno proposto, ma noi non abbiamo accetto perché significava abbandonare quello che era stato costruito qui per anni. Un’alternativa concreta in quel momento non c’era. Quello che abbiamo intrapreso insieme alla proprietà attuale è stato: aprire una strada nuova, avere un’alternativa concreta e di sviluppo futuro del territorio”.

Ci sono ancora tutti i lavoratori o qualcuno si è perso per strada? –“Dei 420 lavoratori iniziali, abbiamo firmato in 312, il resto ha preso la buona uscita ed è andato via tempo  fa. Ma li capisco perché purtroppo ci siamo trovati in questi anni ad affrontare tutti dei problemi, dietro ogni operaio c’è un uomo, una donna, un padre, una madre, un nonno, una nonna, un fratello, una sorella, e spesso ci si è dovuti scontrare con una realtà che ci poneva davanti alla scelta: se mangiare o pagare bollette, mutui, affitti. Ed infatti alcuni hanno perso la casa per i mutui, altri sono stati sfrattati e quindi è normale che in queste situazioni diversi abbiano accetto la buona uscita mesi prima”.

E quindi come avete fatto ad andare avanti? –“Abbiamo lottato! Abbiamo lottato sempre senza mai fermarci, tutti i lavoratori insieme. Non abbiamo lottato solo per lo stipendio, ma per il lavoro stesso, per il futuro, per questo territorio dove siamo cresciuti e ci siamo formati. Finché abbiamo potuto abbiamo lavorato, abbiamo fatto attività per i lavoratori e non solo, siamo andati ovunque a parlare di noi. Durante il covid abbiamo donato il sangue per renderci utili alla comunità, abbiamo aiutato alla mensa dei poveri a Napoli. Durante le manifestazioni dove bloccavamo tutto: strade, treni, aeroporto, portavamo bottigliette d’acqua per i cittadini, per dare comunque un contributo ed un segno”. In questi casi avete trovato solidarietà da parte delle persone? –“Si tantissima solidarietà. I cittadini napoletani ci hanno supportato sempre, ci hanno difeso, ci hanno detto noi siamo con voi, quando arrivavamo alla circumvesuviana ci aprivano i tornelli, hanno la nostra maglietta appesa alla stazione centrale, quando si entrava in un bar dopo la manifestazione non ci facevano pagare il caffè e dovunque andavamo era così”.

Cosa avete conquistato e dove siete arrivati? –“Un grazie particolare nelle fasi iniziali va al prefetto Palomba che nel momento in cui capì la situazione decise di portare tutto a Napoli, perché non si trovava un accordo tra società sindacati e governo. Allineò tutti gli attori della vertenza: regione, comune, governo, azienda, sindacati, lavoratori, e pensò di coinvolgere lo ZES (Zone Economiche Speciali) per trovare sgravi fiscali ed agevolazioni a società che avrebbero voluto investire in quest’area. La clausola posta a chiunque ha partecipato al bando è stata l’assunzione di tutti i lavoratori, in cambio avrebbe preso l’area a costo pari quasi a zero, la Whirpool tramite ZES lo cedeva ad 1€. I progetti di Whirpool erano di chiudere a Napoli in tempi brevi, noi lavoratori non glielo abbiamo permesso quindi poi alla fine hanno dovuto cedere. E quindi poi è partito il bando vinto dalla società TEA TEK.”.

Ora avete firmato, com’è la situazione? –“Si abbiamo firmato il 30 ottobre, ottobre è stato l’ultimo mese di Naspi per fortuna ed adesso siamo pronti a darci da fare. I progetti della società sono tanti, la TEA TEK guarda al futuro, un futuro fatto di energia rinnovabile, formazione, ricerca, rapporti tra università ed azienda. La proposta prevede la formazione con corsi di formazione in regione e poi affiancamento al sito di Acerra per capire bene il lavoro nel concreto e poi l’attivazione del sito di Via Argine. in circa due anni dovrebbe essere ristrutturato l’intero sito”.

A chi dite Grazie? –“Un GRAZIE grandissimo va ai colleghi e le colleghe che non hanno mai mollato e mai abbandonato la lotta. Un grazie va ai sindacati, tutte le sigle, che hanno supportato i lavoratori durante tutti questi anni. Grazie al prefetto Palomba che ha preso a cuore il nostro caso e ci ha aiutati. Grazie a Monica Buonanno, che ci ha dato una grandissima mano, è stata sempre presente durante l’amministrazione De Magistris ed ancora oggi è presente e non ci ha mai mollato. Grazie a Bassolino che si è sempre reso disponibile e non dimenticandosi mai di noi. Grazie a Monsignor Domenico Battaglia che nonostante, non abbia fatto cose plateali, ci è sempre stato vicino, ha cercato di aiutarci anche a livello istituzionale, anche quando noi non lo sapevamo. Grazie alla regione Campania ed al comune di Napoli, al governo.  Grazie alla TEA TEK che ha voluto investire su di noi. Grazie a tutti quelli che hanno speso anche solo una parola ovunque e dovunque per ricordare il nostro problema, che poi non è solo un problema di noi lavoratori Whirpool, ma può essere un problema di tutti. Grazie a tutti i cittadini che ci hanno sempre supportato”.

Il CEO Felice Granisso ha dichiarato –“ Oggi è un giorno emozionante: con le assunzioni degli operai ex Whirlpool si chiude una vertenza lunga e difficile, ma stavolta il futuro ci riserva un nuovo inizio, quello di Italian Green Factory che riassorbe tutte le maestranze – 312 operai – e le formerà per lavorare in quella che sarà la nuova fabbrica green di Napoli e del Mezzogiorno”. Continua –“ Grazie all’impegno di tutti daremo a Napoli una nuova stagione occupazionale, investendo sulle energie rinnovabili: Italian Green Factory è concepita come una realtà all’avanguardia nell’ambito del fotovoltaico, con quattro asset fondamentali: · la produzione di Inseguitori solari (trackers), la produzione di Power skids con cui puntiamo al 35% del mercato italiano, la produzione di trasformatori e la realizzazione di un Green Innovation Center. La ricerca sarà il nostro fiore all’occhiello per sviluppare nuove tecnologie”.



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