Dopo le dimissioni del vice sindaco Franco Nappo a lasciare la maggioranza sono i due consiglieri Salvatore e Autilia Carillo. Ecco la lettera che hanno scritto ai cittadini di Terzigno.
“Carissimi Concittadini, Con sincero rammarico comunichiamo l’uscita dal gruppo di maggioranza dell’Amministrazione della nostra Terzigno.
Un rammarico che nasce dalla consapevolezza di non aver avuto la possibilità di onorare gli impegni assunti all’epoca delle elezioni del maggio 2015. Sarebbe estremamente facile polemizzare elencando gli ostacoli che il “capo dell’Amministrazione” ha frapposto all’attuazione del progetto di rinnovamento promesso agli elettori: sarebbe come sparare alla Croce Rossa!
Come neofiti della politica avevamo creduto e sposato dall’inizio questo progetto politico apparentemente ambizioso che avrebbe dovuto rappresentare una vera opportunità di rilancio del nostro territorio. Sin da subito, tuttavia, ci siamo dovuti ricredere, scontrandoci con un Sindaco “ anagraficamente giovane “, ma politicamente ancorato a un pensare e agire degno della peggiore prima Repubblica che ha avuto come unica occupazione/preoccupazione quella di collocarci in un ruolo sempre più marginale estromettendoci dall’attività operativa dell’Amministrazione.
Amministrare il Paese non significa sonnecchiare, imbalsamare il presente, vivacchiare pensando solo al soddisfacimento di proprie onorevoli ambizioni in danno degli interessi generali del Paese. Per noi amministrare il Paese significa soprattutto rispettare gli impegni assunti con gli elettori.
E l’impegno assunto era ed è quello di dare nuova speranza e un futuro migliore alla nostra Terzigno. Avevamo promesso il rilancio del Paese sviluppandolo nei settori fondamentali quali il Parco vesuvio, i lavori pubblici, l’Agricoltura, il Turismo, Artigianato e Commercio: I risultati stanno in Zero.
Il nostro obiettivo era far riscoprire e valorizzare la storia dei nostri Padri, fatta di onestà, lavoro, di solidarietà e di rispetto. Il nostro obiettivo era mobilitare i giovani e la società civile convinti com’eravamo e come siamo che il Paese può vivere solo se vi è partecipazione, coesione, solidarietà e dialogo tra tutti i cittadini”.