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28 Aprile, 2024

Scossa 3.8 a Ricigliano. Il sindaco: ‘Abbiamo rivissuto l’incubo del 1980’



Pochi istanti, ma sufficienti a far rivivere a molti le paure del devastante terremoto del 1980: sono stati momenti di terrore, stamani, a Ricigliano, piccolo comune della provincia di Salerno, per una scossa di terremoto di magnitudo 3.8, fortunatamente senza provocare danni.

La scossa è stata registrata dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia alle 10:23, a una profondità di 8 chilometri.

Dopo la scossa, molti residenti sono usciti in strada. “È stata molto forte”, dice il sindaco Giuseppe Picciuoli all’ANSA, “ma fortunatamente non ci sono danni.” “La scossa di stamani,” continua il sindaco, “ci ha fatto rivivere i momenti vissuti durante il sisma del 1980, anche se in quel momento il nostro paese ha subito danni considerevoli. Ci siamo subito attivati per verificare eventuali conseguenze, ma non ci sono segnalazioni di danni.”

Ricigliano è un centro abitato da poco più di mille persone, ai confini con la Basilicata. Molti dei suoi residenti hanno rivissuto i ricordi del terremoto del 1980, quando ci furono 22 vittime e decine di feriti solo in questo luogo. “Ricordo,” prosegue il sindaco Picciuoli, “che i primi soccorsi dopo il sisma del 1980 arrivarono dall’Aeronautica Militare e dall’Esercito. Solo loro riuscirono ad arrivare. Tutti abbiamo in mente quei terribili giorni di sofferenza.”

A Ricigliano non ci sono più segni visibili di quella terribile scossa di 44 anni fa, ma le ferite sono profonde nella memoria di chi l’ha vissuta e di chi l’ha sentita raccontare dai propri genitori o nonni. I nomi delle 22 vittime sono incisi su una stele, che ricorda ogni giorno coloro che persero la vita sotto le macerie. Molte abitazioni non resistettero all’urto della forte scossa, e molte persone rimasero intrappolate sotto i muri crollati per ore.

Tra queste persone c’era anche Vito Saracco, sindaco di Ricigliano nel 1980. Sepolto sotto le macerie per ore, fu salvato da due amici e rimase in carica fino al 1985, occupandosi della fase post-terremoto. “Fu un eroe,” raccontano nel paese. “Fu ferito alla testa, ma nonostante ciò continuò a muoversi tra le macerie per aiutare i feriti. Poi, nei mesi successivi, si impegnò con tutte le sue forze per far ripartire la macchina amministrativa e per ottenere aiuti per il nostro paese.”

In molti ricordano che la sera del terremoto del 23 novembre, per una pura casualità, non si celebrò la messa pomeridiana: la chiesa crollò completamente e si evitò una strage sicura.

Oggi le case di Ricigliano rispettano i più avanzati criteri antisismici, grazie a un lungo processo di ricostruzione durato molti anni. Probabilmente è anche per questo che la breve ma forte scossa di stamattina non ha causato danni.

La terra non ha tremato solo in Campania. Alle 7:47, si è verificato un terremoto di magnitudo 2.5 anche in Alta Garfagnana, con epicentro a 7 km a nord-est di Fosciandora, in provincia di Lucca. L’epicentro corrisponde al crinale dell’Appennino Tosco-Emiliano, a Monte Romecchio. Anche in questo caso, non si segnalano danni.



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