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3 Maggio, 2024

Schiacciati tra Lega (Nord) e Pd, i cittadini meridionali sono come ‘sardine in padella’. Bonaccini e Boccia premono per la “secessione dei ricchi”



Proprio in questi giorni, uno dei più autorevoli centri di ricerche statistiche a livello nazionale ed internazionale, l’Eurispes, ha certificato il “saccheggio di Stato” della ‘modica’ cifra di circa 900 miliardi di euro subito dal Sud a tutto vantaggio del Centro-Nord nel corso degli ultimi venti anni e i dem ‘progressisti’ ed ‘antileghisti’ Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia-Romagna, e Francesco Boccia, Ministro per gli Affari regionali e le autonomie, cosa hanno fatto? Ne hanno tratto le conseguenze per rilanciare nel concreto le politiche di solidarietà, coesione ed unificazione sociale, economica, culturale e civile tra le “due Italie”? Giammai! Di contro, infatti, i due virgulti del PD hanno pensato bene di accelerare l’iter per l’attuazione del regionalismo differenziato.

E si ricordi che l’attuazione della riforma, come hanno argomentato e documentato eminenti studiosi ed autorevoli centri di ricerca più volte citati da questa testata, renderebbe irreversibile il dualismo Nord/Sud. Non farebbe altro che istituzionalizzare l’“Italia, divisa e diseguale”, a “Costituzione rovesciata”. Congelerebbe ed acuirebbe ulteriormente la sperequazione tra un Nord con un Pil pro-capite di circa 36.000 euro ed un Sud con un Pil pro-capite di circa 19.000 euro.

Ma torniamo al magnifico tandem Bonaccini-Boccia. Sull’onda lunga del movimento delle sardine, forte della sua riconferma a Governatore dell’Emilia Romagna, subito dopo l’esito delle elezioni a lui favorevole, il “Giano Bifronte” Bonaccini ha testualmente chiesto al Governo sedicente ‘giallo-rosso’ di “andare avanti con il regionalismo differenziato”.

A ruota, il suo amico di ‘merende territoriali‘, Boccia, lo ha rassicurato, dichiarando che a giorni ripartirà l’iter per la sua approvazione. Inoltre, con un sussulto di ‘sinistra’, il Ministro ha tenuto a precisare che l’attuazione del regionalismo differenziato sarà l’occasione per condurre “una lotta senza quartiere contro lo spopolamento delle zone interne e di montagna, garantendo a tutti i cittadini gli stessi servizi e gli stessi diritti”.

Non una sola parola sulla questione meridionale e sullo “scippo di Stato”, da lui stesso denunciato quando sedeva tra i banchi dell’opposizione al Governo “giallo-verde”.

Dunque, di fatto, al di là delle sue intenzioni, i principi di cui si è fatto portatore il movimento delle sardine, in primis, la “solidarietà, l’“accoglienza” ed il “rispetto”, si rovesciano nel loro opposto e si traducono nel “colpo di Stato dei ricchi”, più noto come la “secessione dei ricchi”, che renderà permanente il “Robin Hood alla rovescia”, che ruba ai poveri del Sud per dare ai ricchi del Nord.

La “solidarietà” rovesciata nell’“egoismo territoriale”, l’“accoglienza” nell’acuire i flussi migratori forzati da Sud a Nord per lavoro, studio e salute, ed il “rispetto” nella cristallizzazione del pregiudizio antimeridionale di un Sud “sprecone”, “assistito” ed “inetto”.

Visti con gli occhi dei cittadini del Mezzogiorno, la Lega (Nord) e il Pd perseguono lo stesso obiettivo strategico: asservire in via definitiva il Sud agli interessi del Nord, ratificandone sul piano istituzionale la sua condizione di “colonia estrattiva interna”.

Schiacciati tra la Lega (Nord) ed il Pd, i cittadini meridionali sono come ‘sardine in padella’, cucinate in salsa ‘padana‘ da uno chef di eccezione: il “Grande Partito Trasversale del Nord“.

01/02/2020 – Salvatore Lucchese

 



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