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19 Marzo, 2024

Pomigliano d’Arco: la presentazione del libro “Inno Selvaggio” di Claudia Neri



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Oggi, una giovane scrittrice Claudia Neri ha presentato il suo prima romanzo dal titolo “Inno Selvaggio”.

Il romanzo è stato scritto negli anni in cui nella vita di Claudia sono avvenuti molti cambiamenti.

La sua passione è iniziata a 7 anni quando ha ricevuto il suo primo libro. Da allora non ha più smesso di leggere. Ad un certo momento ha capito che aveva qualcosa da dire anche lei.

Il libro “Inno Selvaggio” contiene nove racconti, sette intitolati come i peccati capitali e due, che in realtà sono la stessa storia ma scissa in due parti, che invece rappresentano l’equilibrio.

Le sette tragedie sono scritte con stile diverso, personaggi diversi e le trame non sono collegate, se non per dei piccoli particolari, talvolta solo estetici, che il lettore può individuare da una lettura attenta.

Nei racconti stessi la presenza dei peccati e dei loro effetti sono allegorici e metaforici, quindi ad esempio la Gola è resa attraverso un racconto di guerra e l’ingordigia degli uomini che divorano altri uomini, mentre Pigrizia ha come protagonista un uomo che è costretto a fuggire sempre e non può fermarsi senza incorrere in morte certa.



Il racconto intitolato 1984, invece, è diviso in due parti, ed è volutamente ancor meno convenzionale rispetto agli altri. Pur essendo quello più breve, è quello che si incarica di far convergere l’essenza di tutti gli altri e portare il lettore ad un equilibrio, nella lettura e nell’immaginazione, che è assente o precario in tutto il resto dell’opera.

Caro diario,
Ci sono certi momenti, nella mia vita, nella vita di una donna che non vorrei rivangare mai. Non vorrei nemmeno che qualcun altro possedesse quei ricordi poiché da sola potrei convincermi che nulla è mai successo.
Non è il dolore che fa paura a me, a questo sesso, non sono le lacrime buttate per un minuscolo dettaglio. Quello che non vorremmo ricordare è la vergogna. Ciò che il nostro cuore, più di ogni altra cosa non vuole sopportare, è il rimorso per qualcosa che poteva non accadere, che io potevo evitare accadesse.
In altri momenti nei pianti c’è solo quel senso di disperazione che segue una brutta figura, non pubblica. Quando faccio una brutta figura dentro di me, sono io quella brutta figura, quell’errore che cova e partorisce celato al mondo, celato pure ai miei occhi nello specchio.
Non c’è squarcio nell’anima che pareggi ciò che si sente quando un effluvio organico di merda mentale ti scorre addosso e indelebile, ti tinge.
Ci sono certi ricordi che mi impietriscono e, al pensarci a lungo, cederebbero le mie gambe e le braccia e forse ne morirei, ma non è possibile. È strano.
Ci sono sogni che diventano incubi solo al risveglio, ed incubi che si rivelano storie comuni nella vita reale.
Lo stesso evento è capace di causarti sensazioni così diverse tra loro tra dimensioni così distanti se lo vivi in sogno o lo vivi con gli occhi aperti. (tratto da Ira pag. 16)

Claudia durante la presentazione ha raccontato di prendere a modello personaggi letterari come Chuck Palahniuk e Goethe. Per le loro biografie, personaggi dell’arte e del cinema come Picasso, Salvador Dalí e Kubrick.

Seguite Claudia Neri sui suoi profili social e sarete aggiornati sulle novità e sull’uscita del suo prossimo libro.



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