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3 Maggio, 2024

Pietro Massimo Busetta: “Se al Sud non dovesse essere garantita l’equità potrebbe esserci il rischio che parlino le pietre”



Mentre alcuni esponenti del Governo Conte bis si sprecano un giorno sì e l’altro pure in promesse di perequazione e riequilibrio degli storici divari tra il Nord e il Sud del Paese, ancora oggi, ogni benedetto giorno, ai diritti dei 21 milioni di cittadini italiani residenti nel Mezzogiorno vengono scippati ben 170 milioni di euro di spesa pubblica allargata – scuole, asili nido, bus, treni, ospedali, etc. –, che ne azzerano e limitano i diritti fondamentali di cittadinanza. I dati dei Conti Pubblici Territoriali relativi al 2018 attestano uno scippo di 64,5 miliardi di euro. Il tutto in una fase di recessione, che, come di recente ha osservato la Svimez, sì “unisce l’Italia” ma in un contesto in cui i “divari tra Nord e Sud restano sempre troppi”.

Quelli riportati sono solo alcuni dei dati dell’operazione verità promossa dal Quotidiano del Sud e come ha sottolineato l’economista Pietro Massimo Busetta: “Al di là dell’importante risultato acquisito, forse è un segnale che l’operazione verità sta portando dei risultati e che se non parleranno e agiranno i presidenti e i ministri, parleranno le pietre. Certo, sarà difficile continuare in questa strada senza che il Mezzogiorno, che oramai ha preso coscienza, si ribelli in modo clamoroso”. (Il Quotidiano del Sud, 3 settembre 2020)

Dunque, dopo gli allarmi lanciati dal Presidente della Svimez, Adriano Giannola, contro il pericolo di scoppio di un conflitto che potrebbe degenerare in “guerra civile”, anche l’autore de Il coccodrillo si è affogato pone l’accento sul pericolo di scoppio di “ribellioni” se si dovesse continuare a trattare il Sud come un’infima “colonia estrattiva interna”, da cui trarre, a Costituzione rovesciata, risorse finanziarie, economiche ed umane a vantaggio di un miope e gretto Nord “bulimico” e predatorio.

04/09/2020 – Salvatore Lucchese



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