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2 Maggio, 2024

Palma Campania: chiusura di alcune attività commerciali straniere tra polemiche e incomprensione.



Da ormai più di un mese, in regime di isolamento sociale, imposto già dal primo Dpcm 4 marzo, oltre a vivere in casa si osservano regole ben precise : si esce per necessità primarie, si osservano norme igieniche, si evitano assolutamente assembramenti sia pubblici che privati.

Tutto questo per fronteggiare, arginare e sconfiggere quella che ormai tutti viviamo : l’emergenza COVID-19.

Annoverata tra le limitazioni vi è anche la chiusura di tantissime attività non ritenute indispensabili : basti pensare che hanno dovuto abbassare la saracinesca, con conseguente peso economico, bar, ristoranti, Parrucchieri, negozio di abbigliamento e accessori, centri commerciali e sartorie.

Sulle ultime, con Dpcm 20 marzo si stabilisce che è possibile fare una riconversione affinché vengano prodotte mascherine, camici, guanti, insomma tutti i dispositivi di protezioni utili mai come in questo momento.

Tuttavia per fare in modo che  ciò avvenga vanno comunque rispettati dei parametri ben precisi affinché si possa lavorare : personale ridotto, dispositivi igienizzanti, locali disinfettanti e sanificati, obbligo che i lavoratori possano godere di distanze gli uni dagli altri di almeno 1,80 Mt, personale ridotto.

Torniamo dunque a Palma Campania dove il Sindaco dott. Aniello Donnarumma, meno di 48 ore fa, ha disposto la chiusura di tali opifici riconvertiti.

L’ordinanza nasce, a seguito riscontro, che i lavoratori, di origine Bengalese, uscissero in numero corposo dai luoghi di lavoro suscitando anche non poche polemiche da una parte di cittadini.

A monte di tutto ciò c’è sempre ,- come ha dichiarato lo stesso Donnarumma raggiunto telefonicamente, – un esigenza primaria che è quella di tutelare la salute di tutti, compresi questi ragazzi che vanno a lavorare.

Infatti, Donnarumma, sin dagli inizi dell emergenza ha sempre puntato ad arginare i contagi applicando un sistema che garantisca protezione e sicurezza all’ intera cittadina mediante l ‘osservanza scrupolosa delle regole.

Si è inoltre attivato anche per la comunità Bengalese presente sul territorio fin anche veicolando messaggi in lingua affinché fossero ben chiare le norme da osservare.

Ma oltre le fabbriche c’ è anche la chiusura di alcune attività alimentari di imprenditori Bengalesi.

Niente “razzismo o accanimento”, ha spiegato, ma provvedimenti presi in conformità delle regole.

Inoltre, molti cittadini e le autorità, proprio nei giorni scorsi hanno potuto notare un riversamento poderoso in strada di cittadini Bengalesi, tanto da creare assembramenti sia fuori che dentro le attività.

Necessario l ‘intervento delle autorità preposte per normalizzare secondo gli standard attuali la situazione.

Una delle cause di tale riversamento in strada è probabilmente stato l’ approvigionamento per la spesa nato proprio dal fatto che, avendo chiuso le fabbriche, gli stessi avendo capito che ora bisogna stare in casa, si siano preoccupati di fare scorte alimentari.

Resta però di fatto, che come per le attività gestite da cittadini italiani, anche quelle i cui proprietari sono stranieri devono obbligatoriamente osservare le norme : entrare uno per volta, evitare gli assembramenti, osservare le norme di distanza e igiene.

Se ciò viene a mancare, qualsiasi sia l’ attività, va sanzionata.

Questa è la regola, che possa o meno piacere, e come tale va osservata scrupolosamente affinché si possa quanto prima uscire da questa condizione drammatica sotto molteplici aspetti : sanitario, economico, sociale, psicologico.

Un impegno che la cittadina ha preso con consapevolezza ma che non fa abbassare il livello di guardia dei controlli.

Niente razzismo dunque o accanimento, ma tutela della collettività tutta e instancabili controlli affinché le regole vengano da tutti osservate, applicate, rispettate.

Naturale poi che la cittadina, tra ipotesi e sentito dire, abbia collegato i vari accadimenti con l’ultimo caso di contagio che riguarda proprio un cittadino Bengalese.

Non risulta infatti dalle documentazioni, che Islam Mofijul, fosse proprietario di un negozio di generi alimentari, come riportato quest’ oggi dal quotidiano il Mattino, ma che svolgesse attività ambulante non di generi alimentari.

Come risulta, ancora, che già dai primissimi momenti successivi alla notizia di contagio i contatti siano stati Individuati celermente ed avviate le procedure previste.

Donnarumma conclude :

“in questo momento, il mio unico compito e obbiettivo, è quello di tutelare, proteggere tutti i miei cittadini ed evitare che qui si diffonda in modo esponenziale il virus..

.. La mia scelta non è di avversione o altro,ma dettata da preoccupazione e protezione anche nei confronti dei cittadini stranieri.

Palma Campania è sotto controllo grazie alla collaborazione e l ‘impegno di tutti: anche se con sacrificio comprensibile bisogna stringere ancora un po’ i denti, essere fiduciosi e.. Restare a casa ”

Alle ordinanze di contro, il sindacato Sia di Palma Campania, alza la voce e mediante il Presidente Giovanni de Pietro incalza :” ho avvisato il Prefetto e l’Unar.. Il provvedimento è illegittimo “.

Lo stesso De Pietro tuona anche su fb, dove dalla sua pagina non le manda a dire al Primo Cittadino condannando senza mezzi termini la sua scelta.

Il punto di domanda sorge spontaneo però :

Forse tutto questo si sarebbe potuto evitare con leggi chiare, che limitassero problematiche di natura accertativa sugli stessi, che il flusso fosse stato controllato diversamente e smorzata una questio tutta made in Palma che da anni divide le opinioni?

Certo è che non parliamo  di norme comunali.. Ma nazionali, e ad onor del vero non poche volte si è cercato di trovare soluzioni integrative e organizzative, incappando non di rado in muri di cemento armato, una problematica che di certo non giova a nessuno… Ne Palmese, ne Palmese da provenienza Bengalese.

Altro dato certo resta che in questo particolare momento, Palma Campania ha saputo e ancora adesso  risponde bene all’emergenza disattendendo le ipotesi più nefaste che non sono tardare ad aleggiare tra le chiacchiere cittadine dettate un po’ dalla ormai annosa questione.. E anche da un pizzico di  visione social politica che inevitabilmente e fisiologicamente non tarda mai ad arrivare.

(Ol. Vi)

 



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