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19 Maggio, 2024

Oltre la retorica, a centosessanta anni dalla sua Unità, l’Italia è un Paese sempre più iniquo e diviso tra un Sud oppresso ed un Nord oppressore



Oggi, 17 marzo 1861, si celebra il centosenssantesimo anniversario dell’Unità d’Italia. In realtà, c’è ben poco da festeggiare, in quanto a centosessanta anni dalla proclamazione della nascita del Regno d’Italia, che, comunque, fu il frutto di una lunga e cruenta guerra civile, il Paese è sì unito, ma lo è, purtroppo, soltanto sulla carta, mentre, di fatto, è sempre più diviso e diseguale tra la locomotiva Nord e la sua carrozza coloniale Sud.

Cosa dovrebbero festeggiare, i 21 milioni di cittadini meridionali, ai quali, pur essendo il 34% della popolazione nazionale, lo Stato italiano destina soltanto il 28% della spesa pubblica complessiva pro-capite, a tutto vantaggio, invece, dei 39 milioni di cittadini settentrionali, che, pur essendo il 68% della popolazione, si vedono assegnati il 72% delle suddette risorse pubbliche?

Cosa dovrebbero festeggiare i cittadini del Sud di un Paese che ogni giorno sottrae loro 170 milioni di euro in medici, trasporti, scuole, insegnanti, pensioni ed altro ancora, per poi considerarli “incivili”, “nullafacenti”, “criminali” e “parassiti”? Per la serie, prima ti azzoppo e poi ti bullizzo perché sei incapace di correre. Prima ti opprimo e poi con logica colonizzatrice ti accuso di essere “inferiore”, inetto” ed “inefficiente”, facendoti persino interiorizzare tali stereotipi negativi.

Cosa dovrebbero festeggiare i cittadini della Calabria, a cui, ogni anno, dal 2000 al 2017, sono stati assegnati soltanto 16 euro per investimenti sanitari pro-capite, mentre ai cittadini di Bolzano di euro ne sono stati assegnati ben 184?

Come a questo proposito ha evidenziato sul suo profilo facebook personale il Presidente del Partito del Sud, Natale Cuccurese: “Non ci può essere unità senza uguaglianza. 17 marzo 1861 passano gli anni (oggi sono 160) e la situazione per il Mezzogiorno addirittura peggiora con l’approvazione della Secessione dei ricchi dietro l’angolo. Per il Sud c’è poco da festeggiare!”

17/03/2021 – Salvatore Lucchese

 



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