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1 Maggio, 2024

La Federico II lancia l’Osservatorio sul regionalismo differenziato. Napoli risponde alle denigrazioni razziste con le armi della ricerca scientifica e della cultura critica



Dopo avere promosso due alti convegni di studio sul regionalismo differenziato e dopo avere pubblicato un documento sottoscritto da tutti i suoi Direttori di Dipartimento e da tutti i suoi docenti, documento in cui ha dimostrato l’“irrimediabile contrasto” delle richieste avanzate dalle Regioni Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna con l’intero “quadro costituzionale”, dall’alto del suo prestigio e della sua autorevolezza, l’Università degli Studi di Napoli Federico II ha annunciato di avere istituito presso il suo Dipartimento di Giurisprudenza l’Osservatorio sul regionalismo differenziato.

Come recita la locandina della sua presentazione, la finalità dell’Osservatorio consta nel mettere “la considerazione dei fatti e il lavoro scientifico interdisciplinare al servizio delle sedi della rappresentanza politica per indicare al legislatore soluzioni ragionevoli ed efficienti”.

Di fatto, ricollegandosi allo spirito della grande tradizione del meridionalismo classico, come già ha avuto modo di specificare Sandro Staiano in occasione di una relazione da lui tenuta presso la Commissione cultura del Comune di Napoli, l’Osservatorio intende adempiere al suo compito di moral suasion nella consapevolezza che nell’età dei populismi, caratterizzata dalla dialettica “amico/nemico e dalla semplificazione della complessità”, bisogna ripristinare forme di dialogo e collaborazione tra le élites culturali e le classi politiche del Paese.

Insomma, la Federico II scende in campo per assolvere ad una funzione pedagogico-civile ben precisa: la formazione e l’orientamento delle élites politiche del nostro Paese attraverso il dialogo critico ed il confronto costruttivo. Quella funzione che il “padre” del meridionalismo classico, Pasquale Villari, intendeva adempiere quando osservava che nell’Italia post-unitaria c’erano “17 milioni di analfabeti e 5 milioni di arcadi”.

L’Osservatorio sarà presentato al pubblico lunedì 29 luglio 2019 alle ore 10:30 presso l’Aula Pessina di Corso Umbero I, 40.

Dopo l’indirizzo di saluto di Gaetano Manfredi, Rettore della Federico II, seguiranno l’introduzione dello stesso Sandro Staiano, ordinario di Diritto Costituzionale e Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza della Federico II, e le relazioni di presentazione dell’Osservatorio da parte di Floriana Cerniglia, ordinario di Economia politica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Marco Esposito, giornalista del Mattino, Adriano Gannola, presidente della Svimez, Giuseppe Tesauro, Presidente emerito della Corte costituzionale, Gianfranco Viesti, ordinario di Economia applicata dell’Università di Bari, ed infine di Massimo Villone, emerito di Diritto costituzionale della Federico II. Interverrà anche Luigi Di Maio, Vicepresidente del Consiglio, Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali e Ministro dello Sviluppo economico.

Si tratta di relatori di assoluto prestigio, che già da mesi si stanno impegnando in un’estenuante campagna di mobilitazione culturale e civile contro l’istituzionalizzazione del federalismo “competitivo”, “asimmetrico”, “iniquo”, “discriminatorio” ed “estrattivo”, che, oltre ad inasprire il dualismo Nord/Sud, se dovesse essere approvato rischierebbe anche di frammentare l’intero sistema Paese.

Napoli, la “Capitale” morale della mobilitazione contro il “colpo di Stato” dei ricchi, alle armi delle denigrazioni razziste risponde con le armi della critica culturale e scientifica. Come a questo proposito ha osservato Marco Esposito: “Alle offese rispondiamo con la ragione. Di fronte al piano bulimico di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna e alle volgarità pronunciate da Zaia e Fontana occorre un’azione continuativa, rispettosa dei fatti, all’insegna della ragionevolezza e dell’efficienza. La nascita dell’Osservatorio sul Regionalismo differenziato – di cui ho l’onore di far parte – mi sembra un’ottima cosa, promossa da un’istituzione come la Federico II e aperta ad altre esperienze e competenze”.

22/07/2019 – Salvatore Lucchese



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