La scorsa domenica 18 Novembre lo scenario vintage e suggestivo di Casa Lavazza, a Spaccanapoli, è stato panorama di un evento accattivante e particolare: due artiste giovanissime hanno unito i loro talenti per creare qualcosa che fondesse insieme la letteratura e l’arte fotografica.
A palazzo Marigliano l’arte non manca mai, l’edificio stesso è un’opera di inestimabile valore che racchiude un cuore caldo e pieno di energia. Casa Lavazza è un ambiente accogliente e molto suggestivo, scelto dalle due artiste per organizzare la Mostra Fotografica ‘I sette Peccati Capitali‘ e la Presentazione del romanzo Inno Selvaggio, a cui le foto si ispirano.
Il tema centrale è quello dei Peccati Capitali sia per lo straordinario lavoro fotografico di Marzia Bertelli, sia per il corposo romanzo di Claudia Neri, presentato dal giornalista Francesco Gravetti, redattore di Comunicare il Sociale.
Le foto sono state esposte in modo che i visitatori seguissero un percorso attraverso i sette vizi, il quale culmina con la fotografia che rappresenta l’equilibrio, precario nel resto delle immagini.
Esattamente come nel romanzo, edito da Oedipus, si percepisce costantemente un sensazione oscura ma profonda che conduce il visitatore all’adozione una prospettiva diversa su ciò che credeva di conoscere.
Accompagnati dalla piacevolezza di un buon caffè e biscotti di domenica mattina, i visitatori hanno avuto la possibilità di ammirare la Mostra durante tutto l’evento: le foto sono state praticamente le protagoniste durante il confronto tra Francesco Gravetti e la scrittrice Claudia Neri, che hanno parlato della nascita del romanzo:
“Ho iniziato a scrivere piccolissima e ho sempre visto nella letteratura il mio futuro.- dice Claudia (qui il blog dove pubblica le sue storie) – Inno Selvaggio è un romanzo pieno di personaggi diversi e la cosa più bella è che ogni lettore può vedere qualcosa di se stesso in ognuno di loro. Non è facile strutturare tante personalità diverse ma man mano che si va avanti coi capitoli si nota come queste crescano e si evolvano, proprio come ho fatto io negli anni adolescenziali in cui l’ho scritto.”
In un percorso artistico così carico, le foto sono sicuramente un tratto di forza essenziale che ci permette di percepire d’impulso ciò che ogni peccato rappresenta.
“C’è chi sa esprimersi con le parole – dice la fotografa Marzia Bertelli (qui i suoi migliori lavori) – e chi invece a quelle parole preferisce le immagini. A partire dai personaggi di Inno Selvaggio, ho cercato di catturare nelle fotografie le sensazioni, consapevole che poi ognuno le avrebbe interpretate a suo modo: partendo dalla realtà del corpo fisico, le immagini rispecchiano l’idea che ognuno possiede di esso.”
Claudia e Marzia hanno poi annunciato la loro presenza a dei futuri eventi, anche in collaborazione con altri artisti: porteranno infatti la loro arte in diverse città d’Italia, che si coloreranno della meraviglia di questo suggestivo evento.