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3 Maggio, 2024

La lista “Terra”: “Sì alla risoluzione della nuova questione meridionale. No ad ogni tipo di autonomia differenziata.”



Dopo decenni di rimozione del tutto funzionale alle politiche di pauperizzazione del Mezzogiorno, in occasione dell’attuale campagna elettorale per le regionali in Campania, la questione meridionale torna a fare parlare di sé ed entra nell’agenda di alcune forze politiche democratiche, progressiste e radicali.

Tra queste ultime vi è la lista Terra, che, ai punti 3.9 e 3.10 del suo corposo programma elettorale incentrato prevalentemente sui temi dell’ambiente e della salute, contempla due riferimenti specifici a quella che oggi viene definita la “nuova questione meridionale”.

Innanzitutto, con il punto 3.9, Terra prende decisamente posizione contro “ogni tipo di autonomia differenziata”, in quanto, recita il documento, “liquida definitivamente tutto ciò che tiene unito il Paese ed ha l’obiettivo di condurlo verso la privatizzazione dei servizi”. Unità del Paese già fortemente compromessa in ambito sanitario, per i quale, si evidenzia sempre nel programma, si è dato vita ad un “Robin Hood all’incontrario della salute che sottrae quattrini ai poveri e li dona ai ricchi”, determinando, in questo modo, “l’allargamento della forbice delle diseguaglianze di salute tra i cittadini del Sud, del Centro e del Nord”.

A seguire, con il punto 3.10, Terra pone l’esigenza di “affrontare e risolvere la nuova questione meridionale partendo dalla Campania”, sia tramite la definizione di criteri equi di ripartizione delle risorse pubbliche destinate all’accesso ai diritti di cittadinanza, i cosiddetti livelli essenziali di assistenza ed i livelli essenziali delle prestazioni, sia tramite “politiche di sviluppo e di investimento, per creare posti di lavoro e combattere la disoccupazione”, dato che, si pone l’accento nel documento, nel corso degli ultimi venticinque anni, “la forbice degli investimenti pubblici è andata a divaricarsi sempre più fra Nord e Sud del Paese, con una spesa costantemente maggiore, di almeno cinque volte, al Nord anno su anno”.

03/09/2020 – Salvatore Lucchese



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