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3 Maggio, 2024

Il Sud Conta: “Contro le politiche di spoliazione del Sud si fondino dei Comitati di difesa territoriali”



Giù al Sud, in quella parte del Paese che viene considerata Italia quando bisogna estrarne risorse economiche ed umane e non viene considerata Italia quando, invece, bisogna garantirne i diritti, le politiche di spoliazione condotte dai Governi di tutti i colori politici hanno determinato la desertificazione di interi territori, settori economici e servizi sociali.

In continuità con l’operato dei Governi precedenti e in ossequio al paradigma etno-liberista della locomotiva, la risposta data dal Governo Conte bis ai diritti e ai bisogni disattesi del Mezzogiorno è soltanto retorica di facciata alimentata anche dal suo esponente “meridionalista”, il Ministro per il Sud Giuseppe Provenzano, che, come ha osservato il segretario della Federazione napoletana di Rif. Comunista, Rosario Marra, “si arrampica sugli specchi”, pur di occultare gli ulteriori scippi al Sud contemplati dal Decreto Crescita Italia e dal DEF 2020.

Ora, in piena emergenza coronavirus, il Governo del “cambiamento” invece di mettere il Sud al centro del rilancio di politiche di investimenti pubblici, sanità, scuole, trasporti ed altre strutture ed infrastrutture materiali ed immateriali di sviluppo, cosa fa? Decide di bandire una selezione per 60 mila assistenti civici volontari, che saranno utilizzati per garantire le misure di distanziamento sociale anti-coronavirus.

È quanto viene denunciato dal movimento meridionalista Il Sud Conta tramite la sua pagina facebook istituzionale: “Di fronte alla realtà meridionale – recita il post – fatta di tassi di disoccupazione altissimi, mancanza di servizi e privatizzazioni in atto, ai comuni e alle province mancano operai per la manutenzione, giardinieri, impiegati amministrativi, assistenti sociali, figure specializzate, custodi, operatori ecologici e personale che garantisca la messa in sicurezza dei territori la grande risposta del governo quale è? 60 000 assistenti civici volontari”.

Il tutto in continuità con le precedenti politiche di spoliazione: Lo Stato italiano, – rimarca Il Sud Contacome negli ultimi 160 anni, ha deciso di presentare il conto di questa crisi alla già sofferente popolazione meridionale e delle grandi isole. Fondi per lo sviluppo e la coesione, fondi addizionali, la spesa corrente che non raggiungerà il 34% al sud come prevede la legge, l’iniqua redistribuzione dei finanziamenti del Decreto Cura Italia e del decreto maggio, insomma miliardi e miliardi di euro che non arriveranno nei nostri territori e che andranno a sostenere e garantire il profitto delle imprese padane”.

Che fare? La risposta del Sud Conta è la seguente: “Mettere su una rete di comitati territoriali in difesa del Sud, che tengano dentro tutte le forze politiche che hanno a cuore le sorti della nostra terra e della nostra già martoriata popolazione”.

26/05/2020 – Salvatore Lucchese



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