ARTEMISIA: Storia di una rinascita.
Artemisia (nome inventato) mi scrive per raccontarmi della sua esperienza affettiva con un narcisista.
Si conoscono e lei si innamora di lui, dei suoi occhi e delle sue grandi mani.
Un inizio di storia idilliaco anche se l’ombra di una ex accompagna sempre il loro rapporto.
Lui: BRONTOLO, così lei lo chiama nella mail, è molto presente affettuoso, a tratti romantico. Dopo un po’ inizia però il vero “gioco al massacro”. “Mi fa sentire inutile, inadeguata, mai all’altezza e in debito con lui….SEMPRE”, le sue parole iniziano a scavare un solco profondo dentro di lei, nella sua anima nel suo cuore e questo senso di inadeguatezza la porta a diventare una donna “zerbino” (così si è definita).
Lui fa ghosting, lei lo chiama per giustificarsi.
Lui la umilia, lei manda messaggi in cui la sua dignità è pressappoco inesistente.
Lui continua a sentire la ex, lei è la pazza immaginaria.
Lui continua a chiamare la ex, lei cura e lenisce le sue ferite da sola.
Lui è LUI,
LEI E’ SOLA.
Nasconde questa sua solitudine. Il suo senso di inadeguatezza cresce sempre di più, fino a credere davvero di essere inutile, brutta dentro e fuori, inadeguata sempre. Così Brontolo la descriveva, sempre. Togliendole anche quel briciolo di dignità che era riuscita a conservare.
LEI era sempre più SOLA, LUI sempre più concentrato sui suoi bisogni da uomo.
Inizia la scalata di ARTEMISIA, quella verso il basso, quella verso l’annichilimento della sua anima e del suo pensiero. Si, anche quello che lei pensava non era corretto per BRONTOLO.
Così quell’anima tanto aperta all’amore, quello vero, quello puro, quello incondizionato, inizia a trincerarsi dietro mura di cemento armato…
Se ti interessa la storia di Artemisia, non perdere la settimana prossima la seconda parte
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