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2 Maggio, 2024

Il calvario di un papà separato



Napoli, la disperazione di un padre, Giuseppe Russo: non vedo mia figlia da un anno e mezzo. Una separazione giudiziaria altamente conflittuale, Giuseppe non vede dal 24 giugno 2018 la sua bimba di 9 anni. Una storia d’amore come tante naufragata in un pantano giudiziario in questo caso Italo/francese.

La moglie di Giuseppe da prima si trasferisce da Napoli a Racconigi in Piemonte poi dopo ottiene dal tribunale di Cuneo l’autorizzazione a trasferirsi a Nizza in Francia mostrando un contratto di lavoro, che poi secondo ciò che ci dice Giuseppe “risultò falso”.

Causa giudiziaria e mamma che viene condannata il mese scorso dal tribunale di Cuneo a 15 mesi di reclusione, senza sospensione della pena e 20 mila euro di risarcimento danni per sottrazione internazionale di minori (violazione degli art 574 e 338 del codice penale). La donna presenta ricorso. Una vittoria per questo papà tuttavia amara, la sentenza non viene applicata perchè la donna vive a Nizza e comunque ha annunciato di fare ricorso. Proprio a Nizza questa mamma poi farà causa all’ex marito per ottenere l’affidamento esclusivo della bambina.

E non paga di ciò comincia ad inoltrare una serie denunce nei confronti del suo ex marito che inizialmente si recava spesso a Nizza per far visita alla figlioletta, così come da sentenza, anche tre volte al mese sebbene non sempre riuscisse a vedere la figlia a causa di un atteggiamento ostile della ex moglie. Tuttavia con difficoltà, saltuariamente vedeva la figlia finché un giorno, uno dei tanti, si reca come usualmente faceva a Nizza per vedere la fanciulla e, viene addirittura arrestato e condotto in cella. Apprenderà con il suo arresto che la moglie ha sporto denuncia contro di lui per violenza sessuale su minori e pedofilia.

Un incubo pensa Giuseppe che si vede solo e perso, lontano da casa e affida un suo disperato appello a Facebook “La polizia francese mi sta arrestando solo perchè sono andato fuori scuola a cercare di salutare mia figlia che non vedo da 3 mesi. Se qualcuno può mi aiuti!” Intervenne con tempestività il consolato italiano in Francia, Giuseppe venne scarcerato e le accuse poi caddero, la denuncia fu archiviata.

L’accusa più infamante che può essere mossa contro un genitore per allontanarlo dai figli. Nella comunità di padri separati è nota a tutti questa denuncia con il termine di “pallottola d’argento”. Talune volte capita che il mancato raggiungimento di certi obiettivi che una donna separata si prefissa nel tentare di allontanare i figli dall’ex marito la induca a muovere accuse sempre più gravi. Da allora Giuseppe purtroppo non riesce a vedere la propria figlia.

Nei giorni scorsi si è celebrata udienza al tribunale civile di Nizza relativamente all’affidamento della bimba, la sentenza è prevista per fine dicembre. Al termine dell’udienza ad attendere Giuseppe fuori l’aula di tribunale, di nuovo numerosi agenti della gendarmerie: nuovo arresto. Pare che la moglie abbia denunciato il marito per tentato omicidio questa volta. Giuseppe viene prelevato di forza e trasferito in una cella. La moglie ha denunciato l’ex marito per “tentato omicidio con un arma”, non è nota quale arma, Giuseppe non possiede armi. Consolato italiano che attonito assiste all’arresto. Una doccia fredda per tutti. Al processo Giuseppe è seguito proprio dal consolato italiano che tempestivamente interviene riuscendo a far nuovamente scarcerare questo papà.

La bigenitorialità oggi giorno per alcuni genitori separati, è un odissea con sfide sempre più ardue.



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