Si chiama “Io tra di Voi” ed è l’iniziativa da cui Nicola Montanino candidato alla Camera dei Deputati nel Collegio uninominale di Nola tra le fila di “Liberi e Uguali”, intende partire nell’ambito del suo progetto di valutazione delle politiche legate al sociale, con particolare attenzione ai soggetti impossibilitati a vivere liberamente la loro quotidianità e costretti per le più svariate ragioni ad essere limitati nelle mura domestiche.
Come si sviluppa la sua idea? «Sfruttando unitamente le risorse umane presenti nel settore del Sociale e pensando anche a specifiche nuove assunzioni. Il progetto intende essere doppiamente utile: da un lato si mira, quindi, ad alleviare e prendere in carico le persone non autosufficienti, fornendo loro alternative alla loro condizione disagiata, dall’altra si aprirà la strada ad una potenziale prospettiva lavorativa sia per chi è già presente nel contesto che per chi vorrebbe farne parte».
Come si concretizza? «La tecnologia oggi ha fatto passi da gigante, tutti possiamo interagire con tutti. Le distanze non ci sono più: ogni difficoltà comunicativa può essere abbattuta. Il punto di partenza è questo: restituire alle persone che non hanno più modo di interagire con il mondo esterno, la possibilità di rientrarci, anche solo virtualmente in quel mondo che hanno perso. Come? Un operatore dei Servizi Sociali del Comune in cui il cittadino richiedente risiede, si recherà a domicilio della persona con un dispositivo, mediante il quale si connetterà con chiunque voglia. Potrà in questo modo rivedere un amico che ha perso di vista, un familiare lontano, o magari “rientrare” nel bar del paese».
Abolizione delle tasse universitarie e numero chiuso, il Presidente Grasso si è espresso in termini molto netti. Qual è la sua posizione in merito? “Considero l’Università la vera fucina di talenti del nostro Paese in tutti i settori, un autentico serbatoio dal quale attingere per poter portare la nostra Nazione ai livelli di quelle che oggi, purtroppo, ci precedono in Europa. Va, quindi, sostenuta e sviluppata, ma nella maniera giusta, senza scadere nel qualunquismo e senza lasciarsi andare a concetti di “accessibilità “ ad oltranza che non migliorerebbero la qualità né dell’insegnamento né degli stessi laureati. Ritengo opportuno modulare, con raziocinio, l’uguaglianza sostanziale. Per la questione numero chiuso: credo non debbano essere più imposti test di ingresso. Il mondo universitario non deve essere chiuso, ma giustamente regolamentato. Sto lavorando a delle idee in merito».