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3 Maggio, 2024

Egregio Giuseppe Conte da Foggia: “Ccà nisciuno è fess!”



Di recente il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, intervenendo sul Recovery Plan, ha dichiarato: “Purtroppo la questione meridionale, l’arretratezza economica e sociale del Mezzogiorno, non sono state ancora sradicate a tutt’oggi, anzi una recrudescenza ci obbliga a discutere di nuovi più incisivi interventi risolutori. Il divario tra Nord e Sud del paese diventa sempre più preoccupante anche per effetto della pandemia”. (Il Quotidiano del Sud, 16 dicembre 2020)

Peccato che Conte predichi bene e razzoli male, in quanto i Governi, prima giallo-verde e poi giallo-rosso, da lui stesso presieduti non solo contemplavano e tuttora contemplano nella propria agenda politica l’attuazione del regionalismo discriminatorio ed estrattivo in chiave antimeridionale, sempre più risorse al Nord e sempre meno al Sud, ma in occasione delle leggi di bilancio 2018, 2019 e 2020, quest’ultima ancora in corso di approvazione, sulla base del “piede di porco” della spesa storica hanno sottratto e si apprestano a sottrarre di nuovo circa 60 miliardi di euro l’anno di spesa pubblica allargata pro-capite ai cittadini residenti nel Mezzogiorno, azzerandone e limitandone in questo modo, molti dei loro più essenziali diritti di cittadinanza relativi alla salute, all’istruzione e alla mobilità.

Inoltre, sempre l’ultimo Governo da lui presieduto ipotizza di scippare al Sud 64 miliardi di euro dei 138 su 209 totali che, invece, la UE, sulla base di tre criteri, popolazione residente, PIL pro-capite e tasso di disoccupazione, si appresta ad assegnare all’Italia per recuperare il suo storico divario territoriale.

Egregio Giuseppe Conte da Foggia: “Ccà nisciuno è fesso!”



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