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4 Maggio, 2024

Comitato “Gaetano Salvemini”, Rosa Maria Clemente: “Finalmente le Sardine meridionali parlano con chiarezza dei diritti negati al Sud!”. La Calabria chiama. Napoli risponde?



Finalmente le Sardine meridionali parlano con chiarezza dei diritti negati al Sud!”. Questa la dichiarazione rilasciata via social con la quale Rosa Maria Clemente, esponente casertana del Comitato meridionalista “G. Salvemini”, ha accolto con soddisfazione l’intervista rilasciata ieri da Jasmine Cristallo, referente regionale del Movimento delle Sardine della Calabria.

Sembra proprio che le divergenti condizioni sociali, economiche, civili e culturali che caratterizzano le “due Italie” inizino ad inficiare l’unità e la compattezza del neonato Movimento nazionale delle Sardine.

Infatti, seppure accomunate dai valori dell’antifascismo, dell’antirazzismo, della solidarietà e dell’accoglienza, mentre quelle emiliano-romagnole hanno portato l’acqua al mulino del dem Stefano Bonaccini, che ha subito battuto cassa, chiedendo al Governo l’attuazione del regionalismo differenziato, a tutto discapito del Mezzogiorno, quelle calabresi, invece, mettono il dito sulla vera piaga del Paese, rilanciando l’attenzione sul dualismo Nord/Sud.

Come riporta l’edizione odierna del Quotidiano del Sud, Jasmine Cristallo ha posto l’accento sul Mezzogiorno. “Sono una meridionalista convinta – ha dichiarato la referente regionale – e nei prossimi giorni sarò a palazzo Chigi dove porteremo un documento e si parlerà della necessità di infrastrutture per il Sud, di autonomia differenziata, di ambiente di aziende che hanno un forte impatto ambientale nel Meridione. Le sardine non sono solo i quattro ragazzi di Bologna, con loro siamo d’accordo su alcuni punti fondamentali ma abbiamo una nostra autonomia”. E gli altri portavoce hanno ulteriormente sottolineato: “Tutti hanno diritto ai servizi essenziali, non accettiamo la disparità nella spesa pubblica pro-capite tra Sud e Nord”.

Dunque, le Sardine calabresi si smarcano da quelle emiliano-romagnole e passano dalla proclamazione di principi sì fondamentali, ma vaghi, generici e retorici se non declinati in analisi e richieste concrete, alla denuncia dello “scippo di Stato” subito dal Sud. Quelle napoletane che fanno? La Calabria chiama. Napoli risponde?

07/02/2020 – Salvatore Lucchese



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